lunedì 7 dicembre 2009

Primo, prezioso contributo. Raccontino numero Uno

Babbo Natale non capiva e scuotendo il capo borbottava: "Sarà che sono diventato vecchio... ma qualcosa non mi quadra".
Le lettere che gli arrivavano, poche per la verità, trasudavano malinconia, e nel vuoto di parole di chi non gli scriveva più percepiva una richiesta muta di aiuto, come se quella cassetta della posta ormai quasi sempre vuota, gli volesse comunicare qualcosa. Gli avevano passato la palla: ora sarebbe toccato a lui tentare di fare goal decidendo quali regali portare ai bambini per renderli di nuovo felici. Babbo Natale si disse: "Se il mondo è cambiato, devo adeguarmi..." e, dopo aver acquistato un computer rosso fuoco, si sedette e cominciò a digitare sulla tastiera, mentre sul monitor prendevano vita auguri simpatici, calorosi, affettuosi e dolci, amabili e sentiti, e fiorivano, come margherite in un prato a primavera, storie, storielle, poesie, aforismi,filastrocche, alle quali i diversi font fornivano una confezione più o meno raffinata.
Scrisse per giorni e notti, poi caricò i suoi messaggi sulla groppa di renne di plastica che portavano sulla schiena la freccia invio (efficienti, obbedienti, comodisssime anche se purtroppo non biodegradabili) e le sguinzagliò lungo le autostrade del nulla della blogsfera, lastricate di bip bip. E, nella notte di Natale la solitudune dei bambini si animò di favole, una marea di favole: tutte firmate Babbo Natale, tutte rigorosamente in inchiostro rosso, tutte da scambiare come figurine da collezionare...
Quando alle orecchie di Babbo Natale giunse di nuovo il vocio dei bambini che parlavano, litigavano e sognavano, il vecchio, decendo fra se e sè soddisfatto, "Ho centrato il bersaglio!", si addormentò stanco davanti al camino.
7 dicembre 2009
lalla fali

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