sabato 28 novembre 2009

Novità: IL GRANDE TULIPANO di Gaetano Gerbino (in Italiano e in Arbëresh)

Tato vive serenamente la sua vita di piccolo topo di bosco, sostenuto dall’affetto tenero e attento di mamma e papà.
Una notte un violento temporale strappa tutta la sua famiglia alla tranquilla intimità della loro comoda tana.
Ben presto il piccolo si ritrova solo in balia dell’acqua e del freddo, costretto a sfuggire alle insidie degli animali del bosco, affamati e privi di scrupoli.
Trascinato dalla foga dell’acquazzone che ha trasformato la terra del bosco in un ruscello, Tato sta per essere inghiottito da un mulinello di fango e perde coscienza…


Gaetano Gerbino, nato a Palermo nel 1964, medico, ha al suo attivo una lunga esperienza di autore e traduttore in arbëresh (albanese d’Italia). Attualmente vive e lavora a Cesena.
È autore di un testo teatrale (È tutto suo padre - Ë gjithë i jati), di tre favole (Il grande Tulipano - Tulipani i madh; Yze - Yze; Giada e Teodoro - Xhada e Theodhori), di un racconto (Terzo match point - I treti meç point) e di un romanzo per ragazzi (A destra e a sinistra del Hon - Tek e shtrëmbra e tek e drejta e Honit).

Gaetano Gerbino
IL GRANDE TULIPANO
Illustrazioni di Elisabetta Gallina
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-186-0]
Pagg. 80 - € 7,00

venerdì 27 novembre 2009

Luce a Natale

Scendevano le renne di buona lena, e rapidamente stavano guadagnando terreno. Tuttavia pareva strano che la seconda nel treno di destra fosse tanto goffa: sotto i sonagli con cui Mamma Natale le aveva puntigliosamente addobbate, un addome panciuto sembrava sporgere sproporzionatamente.
All'elfo Mariolino, quello addetto al treno di sinistra, cadde l'occhio proprio lì, mentre udiva il fievole lamento che anticipava le doglie.
"Non si può fare! Non così, in mezzo allo spazio, nel freddo gelido del tempo infinito....e senza l'elfo veterinario!"
Goccioloni di sudore gli percorsero la schiena quando si rese conto che non ce l'avrebbero mai fatta ad atterrare.
L'elfo Arturo, addetto al treno di destra, si occupò di mantenere l'assetto mentre Mariolino issava la povera bestia sulla slitta.
I sacchi furono spostati per fare spazio alla nuova venuta, che era uscita in un attimo, gli occhioni a cercare conforto in tutto quell'affannarsi frenetico.
"Che facciamo adesso?"
Di rimettere la neo madre al suo posto, neanche parlarne: era troppo stanca, e poi pareva fuori luogo dividere quella coppia che si era appena riconosciuta!
La renna lappava la sua piccina con una dedizione che conquistava, mentre quella succhiava avidamente il primo nutrimento fra le stelle.
Se non era possibile procedere, pareva anche fuori discussione ritornare verso casa: ormai era troppo tardi.
La slitta procedette ballonzolando, incerta e scomposta ma decisa a compiere il giro completo.
Quell'anno il Natale sembrò esageratamente strano: nessuno ricordò di aver visto il carro, né omini barbuti e incappucciati scendere dai camini.
I doni atterrarono un po' in disordine, al limitare dei giardini, talvolta confusi con quelli dei vicini, al suono di mille allegri campanelli.
A mezzanotte si videro una moltitudine di doni vorticanti discendere verso terra, come migliaia di coriandoli colorati dotati di volontà propria.
Nessun sacco, invece, e parve strano.
La piccola Luce dormì per tutto il viaggio, teneramente riscaldata dalla sua mamma e distesa su una coperta soffice fatta di sacchi di tela rossa.

giovedì 26 novembre 2009

A proposito di Feste

Inauguro un angolo 'natalizio', postando alcuni racconti in tema scritti ormai un anno fa e limati di recente.
Si tratta di poche righe alla volta, spesso umoristiche, alle volte dissacranti, ma perfettamente inseribili in quest'atmosfera delle Feste che fatica a decollare.



A proposito di Peter Pan

Il discolo vestito di verde continuava a svolazzare intorno alla slitta di Babbo Natale.
la curiosità era mista a un leggero dispiacere: Natale era la festa della Famiglia, e nella sua isola sperduta non arrivava mai.
Aveva inseguito quel buffo trabiccolo per ore, zigzagando fra nuvole e cirri e nascondendosi ogni qualvolta il vecchio vestito di rosso girava la testa nella sua direzione.
Le renne, all'inizio divertite da quella gioiosa confusione, cominciarono presto ad averne abbastanza. Il gelo della notte, buia davvero, e la stanchezza accumulata dalle lunghe ore di viaggio e dalle frequenti pause le avevano stremate.
L'anziano Natale sembrava non voler ascoltare nè notare le profonde occhiaie fra i ciuffi di pelo, ma il sudore freddo che correva sui manti scuri era un chiaro indizio della poca energia rimasta a disposizione.
Trilly aveva raggiunto Peter nel gioco perverso: dispettosi ed eccitati, continuavano a girare intorno al treno di renne come api impazzite e pericolose.
Con gli ultimi guizzi di coscienza rimasti a sua disposizione Rudolph si sforzò di tenere la rotta, ma all'ultimo mancò una curva facendo sbandare improvvisamente la grossa slitta.
"Oibò!", tuonò Natale "Ti sei impazzito? Se non stai più attento ci casca fuori tutto!"
Rudolph era arrivato al limite della sopportazione: possibile che il vecchio non si rendesse conto della situazione?
Le parole non servirono, nè ci fu bisogno di mugugni d'intesa. Le sei renne si lanciarono all'attacco con tutta la loro potenza, scalciando, mordendo, bramendo un lamento sottile e penetrante che attraversò la notte della Vigilia.
"Insomma", continuò il vecchio" si può sapere cosa vi sta succedendo? C'era del pepe nella vostra biada? Tenete l'assetto e comportatevi bene, che il viaggio è appena agli inizi! Oh, oh, oh"
E con le redini ben salde riprese il comando del mezzo, dirigendolo verso Sud.
Sotto di loro, un tenue focherello perdeva di intensità mano a mano che la velocità di discesa aumentava. Tutt'intorno stracci verde smeraldo, mentre un curioso berretto a punta descriveva una rapida spirale...

mercoledì 25 novembre 2009

I libri della collana "Fiabetica"

Racconti dal Sottobosco è il libro che apre la collana Fiabetica, di cui sono curatrice per la casa editrice Tabula Fati. E' una breve raccolta di fiabe che ho illustrato in collaborazione con mia figlia Carolina, il cui nome campeggia orgogliosamente in copertina appena sotto al mio.
Le storie sono ambientate nella pedemontana friulana - grazie a Occhi... per aver commentato la prima apparizione del libro - lungo un percorso naturalistico denominato Ippovia del Cormor.
Sono storie alle quali sono intimamente legata, che hanno fatto ridere più di un bimbo - anche i miei naturalmente - perché pregne di sano humor, ma soprattutto nuove, diverse dalle solite storie di animali e insetti. E' indicato per bambini e bambine dai 9 anni, o prima se letto da un adulto.
Non sono mai stata una buona venditrice di me stessa, ma in questo prodotto credo veramente, quanto credo nei testi che compongono la collana che il mio libro inaugura, tutti scritti da autori emergenti.
Si tratta di Il grande Tulipano, di Gaetano Gerbino (prime letture), Agata di Nicoletta Parigini (dagli 11 anni), e L'esercito di Gaia di Giulia Baroni ( fantasy - dai 12 anni).
Di seguito un breve commento per ognuno.

IL GRANDE TULIPANO
Con grande tatto e grazia Gaeatano Gerbino introduce con la sua breve favola un tema spinoso e poco trattato nelle fiabe, quello della separazione definitiva da chi si ama. L'esperienza cruenta del topolino Tato ci porta in uno splendido prato di tulipani colorati, dove una vita diversa procede parallela alla sua e comprende come il suo compito principale sia accettare con serena felicità quello che c'è ancora in serbo per lui. Il linguaggio è semplice e delicato e perciò adatto anche alle prime letture.

AGATA
Nicoletta Parigini è un'autrice che mi ha colpita per la sua precisione. E' un narratore fine e attento, che si destreggia con capacità anche nel marasma delle diverse passioni e tristezze che albergano l'animo dei suoi personaggi. E' una storia molto ben declinata, che presenta caratteri così credibili da farti credere di averli incontrati. Sebbene sia dedicato soprattutto alle ragazze a partire dagli 11 anni, a me, che ho qualche anno in più, è piaciuto moltissimo.
Tutto da leggere!

L'ESERCITO DI GAIA
Giulia Baroni è una giovane autrice emergente con una propensione spiccata per il racconto fantasy. Ha ottime capacità evocative ed un'immaginazione fervida che non hanno davvero nulla da invidiare agli autori dello stesso genere che vantano opere nelle top ten. E questo non solo perchè è una mia protetta. Sebbene un po' tutti i testi fantasy si somiglino, L'esercito di Gaia è una storia bella e 'nuova', forse frutto di moltissime letture del genere ma certamente di una buona dose di personalissimo talento. Si tratta di un primo episodio di una saga entusiasmante, che vede un esercito di giovani guerrieri combattere per quello in cui credono, dove la forza più grande è quella dell'amicizia solidale e attenta, la fiducia di compiere dei passi nella direzione del bene comune. E' anche un libro 'buono', perchè Giulia è un'amante degli animali ed è a loro che vorrà devolvere gli introiti derivanti dalla vendita. Leggetelo!