martedì 8 dicembre 2009

Nel prossimo raccontino ho voluto mischiare il sacro con il profano...
Ai lettori l'ardua sentenza.

Incapaci alla guida

La slitta scendeva veloce fra raffiche di vento e rombi di tuono.
La capote abbassata garantiva un carico asciutto, ma i tergicristalli non riuscivano a star dietro all’acqua che si abbatteva a secchiate.
Vide il segnale all’ultimo momento, e le renne, anch’esse imbacuccate con berretti, sciarpe e paraocchi, non poterono evitare lo scontro: il grosso volatile scese in picchiata a recuperare il prezioso fagotto, ma invano.
Del bimbo nessuna traccia.
Tornò indietro per reclamare un aiuto che credeva certo, ma il grasso anziano vestito di rosso gli rovesciò addosso una tonnellata di scuse insensate: “Sono in ritardo…”
“Termine improrogabile…”
“Bambini in attesa…”, uniti a “…Stanchezza, stress, vecchiaia… impossibilità di risarcimento e straordinario”.
La cicogna aveva la testa piena di parole ma l’animo in subbuglio. Dove poteva essere finito quel bambino? Stava bene?
Riprese il volo e improvvisamente si ritrovò a seguire una luce soffusa. La pioggia continuava a cadere impietosa, e il freddo si insinuava fra le sue piume fitte.
Ben presto, sebbene con la vista annebbiata dall’acqua, scorse una piana, e un brusio di voci e canti.
La luce cominciò a farsi più intensa, finché illuminò la scena. Dentro una cascina desolata i lamenti di una donna erano diventati un pianto accorato e silenzioso, mentre reggeva fra le braccia un bimbo appena nato -il suo fagotto!
Rassicurata, tirò un sospiro di sollievo:"Allora la Provvidenza esiste! E' finito esattamente dove lo stavano aspettando!"
Ma la rabbia, quella non era passata. La cicogna riprese il volo e rapidamente raggiunse il goffo mezzo che cercava di atterrare su un tetto con grandi difficoltà. Come la capote si alzò e il vecchio in rosso mise la testa fuori, gli raggiunse l’occhio destro con il lungo becco.
“Voglio vedere chi te la darà l’anno prossimo la patente, brutto guercio rosso!”
E con piglio baldanzoso riprese la strada di casa.

2 commenti:

  1. Sotto Natale anche le autostrade del cielo diventano pericolose e le stelle, affette da inguaribile narcisismo, pensano più a rimirarsi che a illuminare il percorso.

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  2. grazie , lalla, che non manchi mai di passare per di qua. un abbraccio

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