domenica 6 dicembre 2009

Le regole del gioco

Ripropongo un esperimento già attuato altrove, ma sempre online, da una compagine di autori e aspiranti scrittori. Qualche giorno fa ho inaugurato la serie dei raccontini natalizi e mi piacerebbe che i frequentatori del mio blog volessero lasciare un contributo, per quanto minimo.

Le regole del gioco

La Squadra F era frizzante, colma di un entusiasmo oltre misura:aveva ottenuto la commissione di un importante incarico, di quelli a parecchie cifre. Certo, la gara d’appalto era stata dura, e alla fine due soli concorrenti avevano continuato a battersi strnuamente, arrivando in fondo quasi appaiati. Poi era stato lo stile a fare la differenza. Il rappresentante della Squadra F aveva stracciato l'altro, superandolo di una lunghezza.
La deadline per le consegne era per il 24 dicembre, non oltre le 16, praticamente a ridosso della Vigilia.
Le regole: racconti di Babbo Natale, di Natale, delle Feste, anche bistrattando la sacralità di figure tradizionali e conosciute purchè si desse luogo a favolette e racconti non banali nè scontati, in modo di dare del povero vecchio babbo e della tradizione natalizia una lettura nuova, sghemba, forse anche poco magica e fascinosa, ma in tema con il clima di recessione che si respirava un po’ dappertutto.
Nessun premio finale, se non il divertimento di chi scriveva e di chi leggeva e commentava.
La produzione prese il via con ritmo lento e con pochi operatori, che mano a mano acquistarono consapevolezza ed efficienza, per non dire brio e originalità.
Tempo un paio di settimane e le lettere schizzavano fuori dalle tastiere, malamente contenute dai post.
Curiosi e amatori arrivarono da ogni dove, chiedendo ed ottenendo uno stage limitato o un tirocinio d’autore, previo rispetto delle poche ma chiare regole stabilite ad inizio lavori.
Il risultato fu strabiliante: i protagonisti furono tutti e tutto quanto fosse stato possibile inserire in racconti brevi, talvolta brevissimi che stuzzicarono l’interesse e lo humour di migliaia di occhi.
Per il povero babbo non ci fu tregua, e alla fine fra ammazzatine e incidenti se ne contò almeno un centinaio, che fecero di lui, per molti secoli a venire, il vero One Man Show del periodo natalizio.

I giochi sono aperti, gli esempi dati. Buon divertimento!

5 commenti:

  1. Babbo Natale non capiva e scuotendo il capo borbottava "Sarà che sono diventato vecchio... ma qualcosa non mi quadra".
    Le lettere che gli arrivavano, poche per la verità, trasudavano malinconia e nel vuoto di parole di chi non gli scriveva più percepiva una richiesta muta di aiuto, come se quella cassetta della posta ormai quasi sempre vuota, gli volesse comunicare qualcosa. Gli avevano passato la palla: ora sarebbe toccato a lui tentare di fare goal decidendo quali regali portare ai bambini per renderli di nuovo felici. Babbo Natale si disse "Se il mondo è cambiato, devo adeguarmi..." e, dopo aver acquistato un computer rosso fuoco, si sedette e cominciò a digitare sulla tastiera, mentre sul monitor prendevano vita auguri simpatici, calorosi, affettuosi dolci, amabili e sentiti e fiorivano, come margherite in un prato a primavera, storie, storielle, poesie, aforismi,filastrocche, alle quali i diversi font fornivano una confezione più o meno raffinata.
    Scrisse per giorni e notti, poi caricò i suoi messaggi sulla groppa di renne di plastica che portavano sulla schiena la freccia invio (efficienti, obbedienti, comodisssime anche se purtroppo non biodegradabili) e le sguinzagliò lungo le autostrade del nulla , lastricate di bip bip, della blogsfera. E, nella notte di Natale la solitudune dei bambini si animò di favole, una marea di favole: tutte firmate Babbo Natale, tutte rigorosamente in inchiostro rosso, tutte da scambiare come figurine da collezionare...
    Quando alle orecchie di Babbo Natale giunse di nuovo il vocio dei bambini che parlavano, litigavano e sognavano, il vecchio soddisfatto, dicendosi "Ho centrato il bersaglio!", si addormentò stanco davanti al camino.

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  2. L'apertura di questo strano contest non poteva essere più di qualità. Ti ringrazio per il contributo. Secondo te dovrei farlo diventare un post? Accetto suggerimenti anche per le , eventuali, votazioni. Un abbraccio

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  3. 'Dalla Gazzetta Ufficiale delle Feste Comandate:
    Quest'estate Babbo Natale, Santa Lucia, la Befana, S. Nicola e tutti gli altri Portatori di Doni (Strennofori, in gergo tecnico), si sono riuniti nella prestigiosa sede di rappresentanza della Befana, per discutere di una spinosa questione: in quest'epoca di globalizzazione, non c'è ancora una figura unica di riferimento per i Richiedenti Dono del territorio nazionale (leggi i bambini buoni). Allo stato attuale,infatti, le famiglie possono decidere autonomamente a chi rivolgersi per i doni (scomodando addirittura Gesù Bambino) con grave detrimento per l'attività dei Portatori la cui categoria, tra l'altro, non ha ancora uno statuto e una regolamentazione scritta.
    Vivaci e non senza qualche intemperanza, sono state le proteste della Befana che ha dichiarato: "Quel vecchio rimbambito di Babbo Natale, pur essendo l'ultimo arrivato qui da noi, mi ha portato via moltissimo lavoro, ed io non ho più nemmeno i soldi per un paio di scarpe nuove!"
    S. Lucia, la più svantaggiata considetati i suoi gravi problemi alla vista, ha rincarato la dose, affermando che Babbo Natale, che gode dell'appoggio delle multinazionali che lo pubblicizzano e lo sostengono, pratica una concorrenza sleale.
    Purtroppo, dopo ore di dibattimenti, non si è arrivati ad una risoluzione definitiva.
    Per quest'anno, intanto, i doni giungeranno con l'Alta Velocità, ove possibile, e con le linee regionali e locali della ferrovia. I folletti di B.N. poi, provvederanno allo smistamento.
    Le letterine andranno indirizzate all'Associazione Nazionale Strennofori, v. dei Sette Balocchi n.00 Roma, specificando il nome del Strennoforo di riferimento usuale della famiglia.
    Questo finchè non si faccia avanti una figura di riferimento unica, riconosciuta anche all'estero.
    Per i Richiedenti Dono comunque, la sostanza non cambierà: a fronte di una letterina debitamente compilata, la notte di Natale, o la mattina seguente (anche questa è una pratica da unificare)apriranno i loro doni. Non è automatico che le loro richieste siano esaudite, ma per reclami e richieste di rimborso l'associazone, come sempre, non risponde e invita i bambini a rivolgersi alle proprie famiglie.
    I lavori dell'associazione intanto continuano, e speriamo che si arrivi presto, con buona pace di tutti, ad una soluzione equa e giusta'
    Gilberto Folletto del Gazzettino del Babbo

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  4. Scendo il camino, prima questo e poi quello del vicino. Lo scendo e pretendo che non ci sia nessuno. La sorpresa, altrimenti, andrebbe a farsi benedire. Stringe il condotto, s’impiglia il cappotto e la barba scurisce, diventa a strisce. Che orrida previsione che sembro in prigione! Ma è mezzanotte, non posso tardare, non posso cincischiare e rovinarmi la festa in questa notte speciale. Il fuoco l’han spento, e meno male, c’è sempre il rischio di doversi scottare o peggio bruciare. Però i bambini che mi stanno a guardare, beh, questo di certo non me lo potevo aspettare. Mi saltano addosso, mi mordono l’osso, mi sento mancare per via del latte e biscotti che devo ingurgitare. Ma no piccole pesti, cos’avete capito! Andate via, tu mollami il dito. Non sono quel tale che arriva a Natale, né peggio né meglio, basta gridare! E mamma e papà, no, non lasciateli entrare! E dire che avevo già l’acquolina in bocca, avevo bell’e pronta la filastrocca: evviva il Natale, evviva me che scendo e tra poco sarò come un re. Invece mi tocca un’altra bicocca, che la chiamano cella, che non è proprio bella come la slitta e soprattutto e purtroppo non vola da sola.

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  5. A Nicoletta grazie: costa molta fatica alternare cure a piccine che hanno bisogno e necessità della loro mamma al diletto che sta diventando la scrittura...

    A Renzo grazie. Non dubitavo che il tuo contributo sarebbe giunto in tempo, nè che fosse, come sempre, di ottima qualità

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