venerdì 17 dicembre 2010

La rassegna chiude sotto la neve.

E' arrivata. Candida, soffice e implacabile. L'avevano prevista, promessa, e i bambini l'aspettavano, con quella gioia sospesa che riservano alle cose belle...
Beh, bambini non si resta a lungo, e la neve non è un gioco, quando strade e persone non la conoscono bene, quando non ne hanno dimestichezza. Rallenta e dilata il tempo, rende scivolose le vie e le strade sono difficilmente percorribili anche in automobile.
Nonostante tutto, il pubblico affezionato della Baita degli alpini si è mantenuto duro al pezzo. Erano venticinque o più, felici e attenti alla lettura 'improvvisata'. Ah sì, perchè Davide è ammalato e ho dovuto sostituirlo! Non parlando del suo manuale, naturalmente, ma leggendo ai bambini presenti un racconto natalizio di Sofia Coccinella, inedito.
Sono stati bravissimi, attenti e silenziosi, così li ho premiati: tutti hanno avuto una copia della lettura, con tanto di timbrino e di sigla autografa: chissà che un giorno non possa valere qualcosa!
I libri degli autori di Fiabetica hanno raggiunto le librerie dei vincitori del concorso di questa prima rassegna di lettura e animazione.
Tanti i bambini che hanno chiesto "Ma quando torni?" e molte le mamme che hanno sollecitato di ripetere l'esperienza.
Ci siamo salutati con grandi baci e abbracci, pandoro e succo di mela.
Bene: il bilancio è positivo e tutto l'impegno e l'entusiasmo profuso da me, Carolina e Michele, ma anche da Gabri, Francesca e Daniele è finito esattamente dove doveva!
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. Non dimentichiamolo mai!

domenica 12 dicembre 2010

La marcia dei figli degli elementi

Arriviamo, come al solito, per tempo. Ho cucinato del pane speciale, speziato, per i bambini a cui oggi faremo compagnia. Lascio la casa che profuma di pasticceria...
Giulia si abbiglia: il mantello di Briseide è fantastico, nero e viola come descritto nel libro. Carolina è una fatina Patty perfetta. Le sistemo le alucce dietro la schiena. No, nonostante il verde intenso non ricorda affatto un ramarro! Manca ancora Renzo, che leggerà la parte di Julien, e che sarà costretto a un forzato ritardo.
Simone L ripassa la parte insieme a Carolina. Sono ormai le cinque e un quarto, ma non si sta aggiungendo nessuno al pubblico dei piccoli ascoltatori. Che sarà successo?
Mancano, come al solito, i più grandicelli, che non gradiscono l'idea di essere costretti alla lettura, per quanto mediata da altri. Peccato.
Cerchiamo di riempire l'attesa invitando qualcuno dei bambini a raccontare qualche storiella. Nessuna ritrosia: due maschi e, per chiudere in bellezza, una bambina deliziosa di appena tre anni ci fanno ridere.
Renzo è qui: si può iniziare.
Se l'aspettavano più lungo, l'estratto, temo, ma anche così è durato mezzora. Mi fa riflettere sul fatto che, per pochi che fossero, erano comunque tanti e interessati. Chiudo la performance con il consiglio di portare anche gli undicenni e i dodicenni, se possibile, all'appuntamento conclusivo.
Giulia pare soddisfatta, e i suoi libri si stanno vendendo. Anche questo è un buon risultato: chissà che non sia anche un buon inizio?
L'indomani siamo alle Scuole Medie di Buja,nell'aula magna, davanti a quaranta studenti e studentesse prima, a quasi ottanta poi. L'entusiasmo è grande e palese: decine di domande intelligenti, a cui Giulia risponde con grande abilità, senza dribblare, accontentando tutti, perfino gli insegnanti.
Io stessa ricevo molti complimenti per il progetto, per l'empatia che Giulia sa suscitare nei ragazzi e nelle ragazze, per il libro, che pare piacere parecchio.
Non azzardo bilanci di questa prima rassegna, che si concluderà venerdì 17 con Davide Nonino, un ragazzo brillante che però non fa parte della mia scuderia. Saranno, mi auguro, gli altri a parlare, di noi, di Fiabetica, del tentativo appassionato di un Comune illuminato, che ha voluto avvicinare le giovanissime generazioni alla lettura attraverso un percorso diverso dal solito, inusuale e curioso, che potrebbe aver guadagnato a quest'attività bellissima un certo numero di adepti nuovi di zecca...

martedì 7 dicembre 2010

Anteprima: LA TIGRE DI JIM

Fra fruscii e grida misteriose, nello scenario rigoglioso e affascinante della giungla indiana, si compie per Jim, sette anni, l’incontro più importante della sua giovane vita.
Una tigre maestosa e temibile trova nella sua fiduciosa allegria il rimedio a dolore e solitudine, fino a stringere con lui una strana ma rispettosa amicizia.
Sarà attraverso questa insolita frequentazione che Jim comprenderà le misteriose sfaccettature che regolano la vita degli animali selvaggi, e si impegnerà, insieme alla sua famiglia, a sconfiggere il traffico sanguinario di una banda di bracconieri che minacciano l’equilibrio della giungla.

Se ne consiglia la lettura a partire dagli otto anni.

mercoledì 1 dicembre 2010

Novità: LA MARCIA DEI FIGLI DEGLI ELEMENTI di Giulia Baroni

Dopo la morte di Gaia, per l’esercito dei Figli degli Elementi comincia la lunga strada dell’apprendimento.
L’addestramento, fisico e magico, è infinito. Ad ogni strega viene assegnato il proprio gruppo di ragazzi e ragazze, che imparano in fretta e con gioia, ma non abbastanza da essere preparati a fronteggiare la nuova, improvvisa richiesta.
Devono partire subito, in cerca di alleati, anche se la loro preparazione non è neppure arrivata a metà. La voce ferma di un nuovo personaggio inquietante li convince che quello che stanno per intraprendere è il volere della loro regina.
Capitanate da Briseide e Julien due squadre dei Figli degli Elementi partono attraverso il mondo magico. Sorpresa e sgomento si alternano nel corso del viaggio, alimentati da mistero e dolorosi distacchi.


Giulia Baroni
LA MARCIA DEI FIGLI DEGLI ELEMENTI
Illustrazioni di Chiara Chiappani
Copertina di Elisabetta Gallina
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-207-2]
Pagg. 160 - € 12,00

http://www.edizionitabulafati.it/marciadeifiglideglielementi.htm

sabato 20 novembre 2010

Quarto appuntamento della Rassegna: raccontiamo Le nuove avventure di Cappuccetto Rosso

Ieri pomeriggio, tra le cinque e le sei del pomeriggio, ci siamo nuovamente riuniti nella Baita degli Alpini di Pagnacco per conoscere Federico Garberoglio e il suo simpaticissimo libro, Le nuove avventure di Cappuccetto Rosso.
Per qualche strano disguido del passaparola si è dato ad intendere che il libro fosse dedicato a una fascia di bambini e bambine di età inferiore al solito, il che ha provocato una repentina ritirata, o meglio, l'assenza, di alunni e alunne del secondo ciclo delle elementari. Peccato: si sono persi una rappresentazione spiritosa e leggera, e assolutamente adatta a tutte le età.
Tuttavia, anche così il pubblico era decisamente nutrito, e la popolazione più giovane contava oltre trentacinque presenze.
Ad allietare la recitazione, ancorché supportata da una copia del testo, due giovani studenti del conservatorio, Giulio e Pietro Savonitto, rispettivamente al violino e all'oboe, a sottolineare la natura classica della bella favola, che dell'originale ha comunque conservato soltanto i due personaggi principali, Cappuccetto Rosso e il Lupo Cattivo.
Anche stavolta, a far compagnia all'autore, che indossava una lunga barba bianca e l'inconfondibile copricapo di Mago Merlino su capigliatura argentea, Carolina - Cappuccetto Rosso e Simone - Lupo Cattivo, nonchè Gabriella - Occhiofisso il gufo.
Ci siamo nuovamente divertiti a confezionare costumi e scenografie: mantelli e cappucci, lunghe orecchie, naso e coda, un gufo-peluche di tutto rispetto, ma anche una barca, una radura e uno stagno, su cui troneggiava un coloratissimo arcobaleno.
L'animazione della favola è proceduta con la solita verve: nessun impaccio, ma grande spontaneità e una certa competenza attoriale che si fa di volta in volta più consapevole.
La lettura drammatizzata di bambini per bambini è una grande trovata: immerge con molta più facilità, rende partecipe il pubblico e permette una condivisione altrimenti difficile da ottenere. Sentire che sono i bambini a leggere, e bene, fa pensare che altri bambini lo possano fare, e che possano divertirsi mentre lo fanno!
Le risa, gli applausi, le risposte assennate, tutto ha contribuito a confermare che il piccolo pubblico apprezza.
E' una gioia sentirsi chiamare per un saluto all'arrivo, o dopo la merenda, con la promessa di rivederci al prossimo appuntamento, e a me resta la speranza, che è quasi certezza, che ogni nuovo incontro sia un evento atteso.
Molti, anzi moltissimi, i disegni consegnati per la partecipazione al concorso, che daranno un bel daffare ai giurati designati.
Alessandro Pezzot, assessore all'ambiente del Comune, in vece di Annalisa Filipponi ha scambiato qualche parola con i bambini presenti, chiedendo loro di dargli dei suggerimenti, ove lo ritenevano, per migliorare i servizi del Comune.
Per nulla imbarazzati, lo hanno ascoltato attentamente. Non mi stupirei se la sua richiesta cortese avesse messo in moto 'piccole' elaborazioni di menti sveglie e a volte fin troppo collaborative...

sabato 6 novembre 2010

Terzo appuntamento della rassegna: conosciamo Agata

5 Novembre, ore 16, Pagnacco.
La nebbia che avvolge il paesaggio ci introduce già nella sceneggiatura.
E' un novembre molto simile a quelli raccontati da Nicoletta Parigini nel suo bel romanzo, a Sabbiafine, anche se le ragazze che riempiono la sala della baita degli Alpini sono più giovani della protagonista del libro.
Non ci lasciamo intimorire dai gusti della platea, e in qualche decina di minuti tre scene sono pronte ad illustrare altrettanti passaggi.
Con grazia e disinvoltura Nicoletta illustra la trama che, accanto allo sviluppo della vita della ragazza insieme alla nonna, prevede anche dei momenti di suspance legati ad un misterioso congegno sistemato in speciali scarpette da ballerina.
Gli occhi delle bimbe in sala sono diventati enormi; qualche bambino più grande, ma soprattutto maschio, si interroga sulla remota possibilità di metterlo a punto.
Sono la più anziana del gruppo, e la parte della nonna tocca a me.
Seduta ad un piccolo tavolo coperto da una tovaglia ricamata e inamidata, con alle spalle un vasetto di penseé bordeaux, inizio la mia performance in compagnia di Nicoletta - Agata.
Il piccolo pubblico segue in silenzio anche quando ci spostiamo nel secondo set, fra i bauli e gli scatoloni di una soffita stranamente in ordine. Rispecchia la pulizia di Lidia, e le sue priorità.
Ma la scena che strappa i maggiori applausi è quella fuori dalla palestra.
Nicoletta-Agata e Carolina-Cecilia sono una accanto all'altra sulla panchina verde.
Cecilia, in tutu e scarpette a punta, gesticola e si infuria mentre ascolta il resoconto dell'amica sulle prime battute del thriller, ancora sconosciute a nonna Lidia.
Insomma, un altro piccolo successo.
Domande intelligenti, bambini interessati, qualche libro venduto, che potrà, ci speriamo, diventare il biglietto da visita per un piccolo mondo incantato.
Perchè la fantasia ha ali di farfalla.

martedì 26 ottobre 2010

Secondo appuntamento della Rassegna

Quattro paia di orecchi tondi e neri, naso scuro e baffetti, e le immancabili code.
Così Gaetano Gerbino, sua figlia Gaia, Simone Montagnese e Gabriella Peloso si sono presentati davanti a un bel pubblico vociante ma attento, nella baita degli Alpini di Pagnacco, per il secondo, atteso appuntamento della rassegna "Dentro una storia di..."
Si parlava di Topini e Tulipani, e l'allestimento ha reso perfettamente l'idea.
Davanti a un ridotto anfiteatro di sedie, un lungo tavolo è stato imbandito di teli verdi, fiori sparsi e tulipani, mentre un topo di pezza, grigio e solitario, sembrava scrutare il pubblico.
Un tulipano ad altezza d'uomo ornava lo stelo del microfono, e accanto a quello, un grosso topo in camice, con grandi occhiali, rimestava frenetico carte e documenti su una scrivania improvvisata.
La storia di Tato, che perde la mamma e due fratellini nella violenza di un acquazzone, si snoda sotto gli occhi di ascoltatori attenti.
La mamma, fanta-topina e dunque vestita di bianco, appare in sogno a Tato, e lo trasporta in un regno che lei conosce, anticipandogli qualche assaggio della felicità che lo aspetta.
Per mezzo del suo aiuto Tato scopre che la vita va vissuta pienamente e con gioia, perchè il dolore fortifica e predispone a saper raccogliere quello che il destino ha in serbo per ciascuno.
I sogni dei topini si distribuiscono nella sala sotto forma di palloncini colorati, che i bambini acchiappano e a volte fanno scoppiare.
Al di là della storia e della sua simpaticissima resa animata, Gaetano, nel ruolo del Fantatulimaestro, sa coinvolgere i bambini e le bambine presenti, rispondendo a domande, sollevando quesiti, facendoli ridere.
L'allegria è la protagonita di questo secondo incontro, che lascia tutti soddisfatti e frementi per la prossima data in calendario.
Alla fiene, anche stavolta, c'è una gustosa merenda per tutti, che viene religiosamente spazzolata dall'esercito di roditori bipedi e simpaticissimi.
Al prossimo appuntamento!

domenica 17 ottobre 2010

Novità: AMICIZIA FRA LE DUNE di Silva Ganzitti

Amicizia fra le dune
di Silva Ganzitti
Illustrazioni di Carolina Savonitto
Copertina di Elisabetta Gallina
Edizioni Tabula Fati
www.edizionitabulafati.it

Narrativa Fiaba
Collana Fiabetica
Pagg. 64
ISBN 978-88-7475-204-1
Prezzo € 7,00

Come possono due ingombranti ventose diventare la maggiore attrattiva di un gamberetto?
Il dilemma di Jimmy è evidente e gigantesco. Non c’è posto per lui in fondo al mare, dove lo scherno e l’incomprensione lo costringono in un angolo.
Approdato in superficie, si imbatte in Joe, un goffo e bizzarro fenicottero rosa.
Diversi, ma con problemi simili, i due si piacciono subito, e s’incamminano insieme verso un’avventura straordinaria.

Sfondo dell’amicizia improbabile, le dune paludose di Camargue diventano lo scenario di una serie di peripezie, che coinvolgono i due e i loro fantastici compagni d’avventura.


“Le persone allegre sono come la luce del sole: rallegrano tutte quelle che le circondano.” (H.W. Beeker)


Amicizia fra le dune è un racconto che sottolinea quanto possano il buonumore e un buon carattere nelle difficoltà della vita.


A partire dagli otto anni


Nata nel 1962 in Friuli, Silva Ganzitti alla scrittura c’è arrivata d’un tratto. Passione tardiva, ma ugualmente coinvolgente, in pochi anni ha riempito quaderni di appunti e fiabe abbozzate, che sono poi diventate storie e racconti non solo dedicati all’infanzia.
Amicizia fra le dune è il secondo testo pubblicato per le Edizioni Tabula fati, dopo Racconti dal sottobosco, unaa raccolta di tre brevi favole ambientate nella pedemontana friulana, uscito nell'ottobre 2009.

Primo appuntamento della rassegna

Pagnacco, ore 16 e 50.
La mia coloratissima e straordianria squadra di pennuti, e non, si appresta a dare un'ultima sistemazione alla scenografia.
Sotto le stoffe fluide e colorate, alcuni cuscini mimano le gobbe di sabbia. Un albero stenterello, in cima una corona di edora e alcuni frutti secchi, fornisce riparo al gufo dottore.
Un basso sgabello diventa lo scoglio di Jimmy gamberetto, una striscia di pile azzurro, l'acqua del mare di Camargue.
Le tamerici vengono rese con un paio di rami nudi e a prima vista taglienti.
Ci vuole immaginazione, ma quella ai bambini che cominciano ad affollare la sala non mancherà di certo.
Ecco, è proprio come avevo immaginato, mentre Daniele riempie l'aria di note dolci e rilassanti con la sua chitarra.
Iris, Ghina, Joe e Jules, prodotto in pannolenci di fantasia, unita ad un lontano corso di taglio e cucito, sono letteralmetne seduti sulle spalle delle mie amiche Francesca, Laura, Katia e Gabriella, pronti a 'spiccare il volo'. Carolina, con Jimmy arroccato saldamente intorno al suo collo, siede sullo scoglio e aspetta.

" Mentre passa di sole in sole e di vento in vento, scorge una piana e immensa savana, dove l'occhio non trova fine nè confine, sola vegetazione, di tanto in tanto, rade tamerici,e il mare che riluce" F.Mistral da Miréio
Era così che l'avevo visto nella mia testa, e così ho fatto in modo che arrivasse anche ai presenti, che sembrano aver colto la magia della terra che è fra i protagonisti della fiaba.
Scrosci di applausi e molte risate hanno condito e sostenuto la breve rappresentazione, che mi ha resa orgogliosa della nostra grande imperfezione di improbabile compagnia teatrale.
Il pubblco in sala ha seguito con attenzione, senza perdere nemmeno una battuta, il che la dice lunga sulla loro disponibilità all'ascolto.
Dulcis in fundo, merenda per tutti.

"Il tempo per leggere. come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere"
Un motto azzeccato per questa iniziativa, perchè la questione "(...)non è di sapere se ho o non ho il tempo per leggere, (...)ma se mi concedo o no la gioia di essere lettore"
Speriamo che il messaggio di Pennac sia arrivato, il che sarà possibile specialmente se gli adulti presenti in sala lo sapranno veicolare ai bambini che accompagnavano.
Dalle loro espressioni, dalle frasi smozzicate che ho colto, dall'espressione soddisfatta dei loro volti, mi sentirei di dire più di un tiepido "Sì".
A rileggergi alla prossima puntata!

martedì 5 ottobre 2010

Nuova rassegna tutta per Fiabetica (o quasi)

Lo scorso aprile, invitata dall'Assessore del Comune di Pagnacco (Ud), la dottoressa Annalisa Filipponi, ho partecipato ad una manifestazione dedicata alla scrittura di donne dove ho potuto presentare in pubblico il mio libro, Racconti dal Sottobosco.
E’ stata una serata memorabile per me, principiante assoluta, e la drammatizzazione animata che ho messo in piedi con il mio team di amici fantastici ha avuto molto successo fra i bimbi presenti. E non solo.
A questa serata ne sono seguite altre, altrettanto interessanti e piacevoli, ma rispetto alla Prima hanno avuto il sapore del deja vu delle cose belle, che rifaresti e rivedresti ancora e ancora ma a cui preferiresti sostituire qualcosa di nuovo.
Già, dimenticavo: sono terribilmente volubile, esattamente come un'adolescente.
Fra un paio di settimane, quello stesso Assessore ha avuto l'idea di una rassegna interamente dedicata ai bambini e ragazzi e insieme abbiamo pensato ad una serie di appuntamenti, due al mese per tre mesi, che vedano gli autori presentare la loro storia in modo meno classico, ovvero non limitandosi alla lettura o alla spiegazione dei come e dei perchè, ma consentendo al pubblico presente di entrare dentro gli episodi scelti.
E' così che è nato il progetto di Dentro una storia di..., che vuole essere soprattutto un percorso giocoso di avvicinamento alla lettura e agli autori che la rendono possibile.
Nel corso dei sei appuntamenti ognuno di noi- sì perchè ci sarò anche io con una storia tutta nuova!- cercherà di rendere con maschere, pupazzi e mantelli l'atmosfera che ha immaginato per quella storia, trascinando insieme a sè quanti più bambini e, perchè no?, adulti, disponibili a farsi rapire dalle ali della fantasia, su cui volano le favole.
Di seguito gli appuntamenti
15 ottobre Silva Ganzitti con Amicizia fra le dune
22 ottobre Gaetano Gerbino con Il grande tulipano
5 novembre Nicoletta Parigini con Agata
19 novembre Federico Garberoglio con Le nuove avventure di Cappuccetto Rosso
3 dicembre Giulia Baroni con il secondo volume della saga L’esercito di Gaia
17 dicembre Davide Nonino con CenerOntola

Tranne Davide, tutti gli altri sono autori che pubblicano nella collana Fiabetica, di Tabula fati.
Quale migliore occasione?
Per chi potesse esserci, l’augurio è di buon divertimento.
Per chi volesse commentare, grazie in anticipo


IL TEMPO PER LEGGERE, COME IL TEMPO PER AMARE, DILATA IL TEMPO PER VIVERE
Daniel Pennac da Come un romanzo

venerdì 1 ottobre 2010

Novità: LE NUOVE AVVENTURE DI CAPPUCCETTO ROSSO di Federico Garberoglio


Federico Garberoglio
Le nuove avventure di CAPPUCCETTO ROSSO
Illustrazioni e Copertina di Elisabetta Gallina
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-203-4]
Pagg. 136 - € 11,00


Cappuccetto Rosso e il Lupo Cattivo, da buoni e vecchi amici, sono stanchi della solita fiaba, che li vede protagonisti da sempre della stessa ed ormai monotona avventura. Decidono pertanto di chiedere a Mago Merlino di creare per loro l’occasione per una nuova storia.
Un bel giorno, inaspettatamente, si trovano coinvolti in un’avventura che li porta a conoscere il mondo al di fuori del solito bosco, e ad apprezzare nuovi amici che incontrano strada facendo. La loro vita si arricchisce di luminose esperienze.
Dopo alterne e magiche vicende, comprendono che la sola cosa che conti nella vita è un’amicizia vera e sincera, il dono più bello, da coltivare e alimentare con nobili sentimenti.


Federico Garberoglio è lombardo di nascita, piemontese di origini, emiliano di adozione. Sposato, ha due figli, Rienzi e Ombretta, e una nipotina, Carolina.
Correttore di bozze, piazzista, impiegato, libero giornalista e critico musicale non iscritto ad albi, musicista professionista ed insegnante titolare di cattedra di Conservatorio di musica, editore, è stato autore di un lungo programma radiofonico con Cristina D’Avena.
Ha pubblicato Il padrone del villaggio (1989), Le storie infinite (1990), La grande arca (1993), Il gioioso camposanto (1993), Just friends (1993), Le tre fiabe dell’incantesimo (1997), Dove nascono le fiabe (1999), Perché non sono scrittore (2006), La gente bella (2009). Sotto pseudonimo: Il silenzio della civetta (1994), Il risveglio della civetta (2002).

venerdì 13 agosto 2010

L'Esercito di Gaia, terzo classificato alla VI edizione del Concorso Letterario Onda d’Arte di Ceriale

Si è svolta domenica scorsa nella piazza della chiesa a Ceriale la cerimonia di premiazione della VI edizione del Concorso Letterario Onda d’Arte.
La serata, pilotata con maestria dall’attore Mario Mesiano, ha visto succedersi Giorgio Caprile, Daniela Bruzzone, Alessandra Ardigò e Simonetta Pozzi che hanno interpretato i brani premiati, accompagnati dalle danzatrici della Scuola “The Dance Studio” sulle splendide coreografie di Irene Ciravegna e Ida Spallanzani. Ospite d’onore la scrittrice ingauna Cristina Rava.
L’evento, organizzato dalla Pro Loco di Ceriale con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ceriale, ha richiamato oltre 150 scrittori provenienti da tutta Italia. Il concorso era diviso in due sezioni: libri editi indirizzati a bambini e ragazzi e racconti inediti.
Per i libri editi, il primo premio è stato assegnato a Livy Former di Milano per “Marlina dei Misteri”, Edizioni Paoline. Secondo posto a Stefano Mariantoni di Rieti per “Quarto anteriore sinistro” e terzo posto a Giulia Baroni di Ferrara per “L’esercito di Gaia”, Tabula Fati Editore.

http://www.ivg.it/2010/08/13/ceriale-premiate-le-scrittrici-del-concorso-letterario-onda-darte/

lunedì 26 luglio 2010

Concorso Letterario PONTEMAGICO (Scadenza 31/08/2010)

PREMIO LETTERARIO
Comune di Lavena Ponte Tresa

In una busta metti…

La fiaba (che non verrà restituita)

INEDITA
IN LINGUA ITALIANA
ANONIMA (non deve comparire il nome dell’autore)
LUNGA … max 6.000 CARATTERI (circa)
IN 5 COPIE STAMPATE (su carta) e 1 COPIA DIGITALE (testo in versione WORD)
Eventuali illustrazioni (che non verranno restituite)

In un’altra busta metti…

I DATI PERSONALI (nome, cognome, data di nascita, indirizzo, recapito telefonico, indirizzo e-mail)
UNA BREVE BIOGRAFIA
LA SEGUENTE AUTORIZZAZIONE FIRMATA (dai genitori per i minorenni)
"Autorizzo l’uso dei miei dati personali ai sensi del D.Lgs 196/2003"
LA SEGUENTE LA DICHIARAZIONE di autenticità degli elaborati e di cessione dei diritti per l’eventuale pubblicazione, rilasciata dall’autore degli stessi (dei genitori per i minorenni)
"Io sottoscritto (nome e cognome) affermo di essere l’autore della fiaba inedita di cui cedo al premio letterario PONTEMAGICO in esclusiva i diritti per una eventuale pubblicazione. In fede, firma dell’autore".

Spedisci il tutto (vanno bene le due buste insieme) a…

SEGRETERIA PONTEMAGICO
C/O COMUNE DI LAVENA PONTE TRESA
VIA LIBERTA’ n. 28 – 21037 LAVENA PONTE TRESA (VA)

Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 31 agosto 2010

Farà fede il timbro postale.


La serata finale
Sabato 20 novembre 2010 ore 21.00
Palestra Comunale “Sergio Rizzi” - via Nolina, n. 2
21037 Lavena Ponte Tresa (VA)

martedì 29 giugno 2010

L'appuntamento di Ronchi dei legionari

La piazzetta al nostro arrivo è semivuota. Le sedie disposte a semicerchio intorno all’assito di legno sono un indizio dell’evento. C‘è tutto il tempo di preparare il nostro bel prato e di confezionare minuscole coccinelle di carta rossa. Carolina, Simone ed Elisa sono aiutanti provetti, che dipingono in fretta e con molta grazia le sette macchioline nere sulle alucce degli insetti.
Li distribuiranno a ogni bambino presente a spettacolo iniziato.
Fa caldo, e Anna Maria, la libraia che ci segue ad ogni uscita, si è persa per strada.
In autostrada i cartelli con le indicazioni sono stati modificati. Arriva di lì a poco, con tutto l’anticipo necessario, e sistema il suo bel banchetto con i libri della collana, le copertine colorate che sembrano tante caramelle.
Lo spiazzo si anima, e i bambini cominciano a radunarsi intorno.
Ce ne sono davvero tanti, curiosi e attenti di quel che stiamo facendo. Non si può aspettare oltre, sperando che la loro pazienza si dilati all’inverosimile.
Cominciamo.
Ormai siamo attori consumati, e sappiamo quello che il nostro piccolo pubblico si aspetta da noi.
Vuole capire che voce ha Sofia Coccinella, quale viso si nasconde dietro alla mascherina nera.
Ah, non restano delusi! In particolare non resta delusa Ada, i ricci sparati in aria e un musetto tenerissimo, che non riesce a trattenersi e sale sul piccolo palco a ‘tastarci’. L’occhiata da vicino le mette il cuore in pace, e dà l’idea che le piacciamo.
Viola è seduta in prima fila, accanto alle sue amichette. Ridono dei buffi copricapi che permettono agli insetti del Sottobosco di uscire allo scoperto. Paradossale? No, è effettivamente così.
Sofia, Lucilla, Scipione, Poisonio, Gustavo e Ermete, sei personaggi scelti fra tutti quelli che abitano la mia radura, vivono grazie alle cuffie di velluto e di pelo che gli attori indossano, ed escono allo scoperto attraverso le loro voci, che simulano gli episodi di cui sono protagonisti.
Gli occhi sgranati, i bambini paiono gradire l’immersione nella fantasia al suono lieve della chitarra classica di Daniele, che fa da sottofondo all’introduzione, e del contrabbasso imponente che caratterizza le ambientazioni delle varie letture.
Alla fine, ancora Ada sale sul palco e chiede, con la proprietà linguistica dei suoi tre anni e mezzo, che cosa sono gli insetti. Alla mia spiegazione, mi racconta della sua predilezione per il miele, prodotto dalle api, che zucchera la sua tisana…
Nevio Polli promette gelato per tutti e in capo a pochi minuti distribuisce stecchi e ghiaccioli.
E’ festa.
Il bilancio è positivo. Abbiamo intrattenuto un altro piccolo pubblico, e la favola è piaciuta, tuttavia le copie vendute sono solo cinque.
Anna Maria non ha protestato per la trasferta, ma si è rattristata dell’atteggiamento di alcune madri, che hanno snobbato il banchetto dei libri trascinando i figli verso l’uscita…Si è consolata solo pensando all’effetto della crisi sugli acquisti definiti non prioritari.
A chi si lamenta per la mancanza di illustrazioni a colori, posso solo dire che è l’unico modo per contenere i prezzi di copertina.
Se vogliamo più libri in casa, più storie da raccontare ai nostri bambini, o da far loro leggere, i testi devono essere abbordabili.
La biblioteca è comunque un’ottima alternativa, se persone qualificate e disponibili sollecitano e predispongono i piccoli lettori ad un’attività che non ha pari.

domenica 20 giugno 2010

quanta acqua sotto i ponti...

Già quanta acqua sotto i ponti! e non soltanto metereologicamente.
La mancata tenuta di fiabetica nella posizione di blogbabel ha certamente contribuito a raffreddare le mie già tiepide propensioni alla scrittura sul blog, e mi sono dileguata.
Dopo una rapida quanto spietata analisi, ho pensato che, tuttavia mi spetta, proprio in virtù dela mia posizione di direttore di collana, dunque ricomincio da qui.
In queste ultime settimane in cui sono stata lontana dalla blogsfera ho fatto molte cose.
Ho, per esempio, partecipato alla presentazione del mio Racconti dal Sottobosco il 21 maggio in quel di Livorno, presso la libreria Edison, per l'edizione del premio Autrice per l'estate organizzato dalla Casa editrice Mani di Strega. (Le foto, per quanto poco 'veritiere' all'indirizzo www.unlibroperl'estate.it/presentazioni).
Pomeriggio simpatico, discorsivo e interessante per quanto concerne i nuovi incontri e lo scambio del reciproco punto di vista- eravamo sei autrici di diversa provenienza e preparazione- riguardo la scrittura e la fortuna di venire pubblicati.
La bella sorpresa è avere di recente scoperto che Agata, della nostra Nicoletta Parigini, è entrato nella rosa delle finaliste.
Nessuna tristezza per me, che partecipavo per il solo piacere di farlo, e senza velleità alcuna: il concorso cercava un romanzo che la mia raccolta non è.
Mi chiedo ancora per quale motivo sia stato comunque accettato.
Un paio di settimane fa ho presentato il mio libro in alcune scuole elementari della mia regione, trovando molto interesse fra i bambini e le bambine delle classi quarte e quinte, non solo nei confronti dei personaggi del mio Sottobosco, quanto nella magia dello scrivere.
E' stata una scoperta: le domande che mi hanno posto sulla genesi dei miei racconti denotano uno spirito critico non indifferente e molta voglia di imparare cose nuove.
La cosa più carina è che sarò ancora presente - su loro richiesta - in un paio di classi durante il prossimo anno scolastico con un programma di scrittura dedicato...
Dalla prossima settimana ricominciano gli impegni con la compagnia con cui metto in scena l'animazione di alcuni brevi brani tratti dal libro, e a quanto pare continueranno per tutta l'estate.
Ma ora basta parlare di me.
A breve, un nuovo testo farà parte della collana. Si tratta di Le nuove avventure di Cappuccetto Rosso, di Federico Garberoglio, illustrato da Elisabetta Gallina.
So benissimo di essere di parte, ma non posso nascondere quanto questo testo mi piaccia, e come sia adatto ad essere letto da bambini e bambine del secondo ciclo delle scuole elementari.
Addirittura, vorrei spingermi a consigliarlo anche oltre quella fascia d'età, per l'infinita serie di giochi di parole che contiene.
E' una rilettura dell'antica e conosciutissima fiaba in chiave 'moderna', e la soria è arricchita di personaggi e messaggi importanti per tutti i piccoli lettori. Spronano a coltivare i valori, a rispettare principi basilari, ad accettare le diversità. Dunque, ancora una volta, un libro bello e buono.
Nelle settimane della mia latitanza ho visto aggiungersi un paio di lettori fissi.
Grazie. Mi aspetto anche i loro commenti.

mercoledì 12 maggio 2010

Pausa sabbatica

Manco da un po', lo so, e me ne faccio un cruccio.
Non avrei mai pensato che l'avventura altilenante su blogbabel avrebbe sortito un tale risultato, cioè il momentaneo disamore per questa modalità di scrittura pubblica.
Comunque, anche se con qualche riserva, rieccomi qua.
Fra qualche mese i titoli in collana aumenteranno, presentando una new entry fra gli autori, e dei titoli nuovi per gli habituè.
Sto infatti lavorando sulla sistemazione del testo di Federico Garberoglio, ma anche su uno mio, mentre so che Giulia Baroni sta completando la stesura del secondo volume della sua trilogia fantasy.
I titoli sono tutti accomunati dall'amore per la natura, che in un modo o nell'altro emerge nei vari contesti, per essere simbolicamente raccolto proprio da Gaia, dal suo cuore, nella saga di Giulia.
Devo ammettere di essere molto soddisfatta di quello che è il mio ruolo: poter leggere ed apprezzare un testo nuovo, che non ha ancora affrontato il pubblico, metterlo nelle condizioni di poter fare il salto, beh, è un bel lavoro di 'sartoria'!
Naturalmente ci vuole tempo, ci vuole pazienza, ci vuole molto...amore.
Eccoci tornati al punto di partenza. Dal disamore, all'amore.
E che sarà mai una classifica per metterlo in dubbio?

martedì 20 aprile 2010

cosa sta succedendo nella blogsfera?

Continuano le notizie fastidiose, quelle che ti fanno pensare che, data la regola, non sarà il tuo adeguarvisi a fare la differenza, quanto decisioni prese da altri, in altri 'salotti', forse più 'buoni'.
Fiabetica sta continuando la sua folle discesa nella classifica dei blog italiani su blogbabel. E se è certamente vero che esiste una clausula che permette a chi è iscritto di uscirne, non ci tengo a farne uso, almeno non finchè sarò riuscita a comprendere il meccanismo che regola questo capriccioso saliscendi, o per essere più precisa scendiscendi.
Non paga, mi sono appena beccata un'estromissione da un concorso a cui tenevo davvero, per qualche vizio di forma, mancato rispetto del regolamento o chissà cos'altro. Perchè sì, ti eliminano subito, ma la ragione te la faranno sapere in seguito, così, se si sono sbagliati- a volte accade- non farai più in tempo a rientrare perchè nel mentre il treno ha comunque proseguito il suo viaggio senza di te...
Insomma, diciamocelo:cosa sta succedendo? Perchè ammorbare in questo modo l'entusiasmo di chi ci prova con gioia e passione, e molto ottimismo anche!
Non si è forse sentito dire che è proprio quello, l'ottimismo, che ci aiuterà a superare la crisi? Siamo alle solite: continuerà ad accadere quello che è previsto che accada, nè più, nè meno.
Tornerò alle mie fiabe, ai miei piccoli ascoltatori, ai miei minuscoli protagonisti che, sì, qualcuno l'ha detto, ricordano tanto il nostro teatrino contemporaneo, e cercherò di ricordare che tutto accade per una ragione...

martedì 13 aprile 2010

L'ARGONAUTA: Intervista a Silva Ganzitti

11/04/2010 - L'ARGONAUTA.
In viaggio fra libri e cultura. Puntata n. 312.
http://www.radio.rai.it/radio1/argonauta/view.cfm?Q_EV_ID=313597

1 - Focus di Antonella Ambrosioni: Vita, morte e metamorfosi della favola: si analizzano le favole di un tempo, si riscrivono fiabe adatte ai tempi attuali. Sentiamo Silvia Ganzitti curatrice della collana "Fiabetica" e Giuseppe Sermonti autore di "Alchimia della fiaba".
2 - Lo Scaffale delle Muse (libri e musica) di Massimo Giaquinto:Finalmente una esaustiva storia del "Teatro d'opera italiano" scritta da Lorenzo Arruga.
3 - Non solo libri di Riccardo Paradisi:"Libertaria" e' la corrente portavoce del pensiero anarchico contemporaneo.
4 - L'Enigma di Alfonso Piscitelli:Le vite parallele nel cinema: ovvero la vita e' sogno o la vita e' mimo?
5 - In cauda venenum:L'esperto di gialli Luce Crovi cita un aforisma in cui e' tutto Giorgio Scerbanenco.


Ascolta la puntata: http://www.radio.rai.it/radio1/argonauta/archivio_2010/audio/argonauta2010_04_11.ram

sabato 10 aprile 2010

Presentazioni

Lo stomaco finalmente respira libero, senza strozzature che ne limitano l'ampiezza.
Il sangue scorre fluido, piedi e mani hanno ripreso colore.
Il viso è di nuovo disteso.
Centro benessere? No, l'ansia da prestazione mi ha finalmente lasciata godere degli effetti mirabolanti di un weeekend di primavera, dell'affetto sincero di amici cari e sempre presenti, e sono più disponibile ad azzardare una stima della mia 'prima occasione'.
Come Elisabetta mi ha fatto notare, si è ripresentata la stessa situazione che vivevo prima di un esame. Buio completo fino al momento in cui mi sedevo davanti al docente e con meraviglia mai chiarita il contenuto dei tomi che ero costretta a studiare si srotolava con facilità inattesa sulla punta della lingua, pronto a trasformarsi in un voto di riguardo...
L'adrenalina ha indubbie capacità, e lo stimolo è alquanto vitale e produttivo, ma se non avessi potuto contare sulla squadra eccezionale che avevo con me, non ci sarebbero stati successo, attenzione, pubblico.
Presentare letteratura per bambini non è come farlo per gli adulti, e per quanto l'assunto sembri ovvio, la maggior parte delle volte lo sforzo viene diretto al coinvolgimento dei genitori, che i libri li acquistano, piuttosto che ai fruitori interessati, che dovrebbero invece essere incuriositi dal prodotto.
Su questa riflessione è nata l'idea di un libro che si presenta da sè, attraverso brevi episodi che permettono ai personaggi di delineare i propri caratteri, alla proposizione di piccoli incidenti che a loro volta ne introducono altri, in una concatenazione curiosa che porta al climax e sollecita la risoluzione del mistero.
Sei fra i protagonisti di Mistero nel Sottobosco sono usciti dalle pagine del libro attraverso la voce di Katia, Francesca, Mauro, Carla, Gabriella ed Elena, che portavano tutti un copricapo, (buffo ma adatto allo scopo,) che li identificava come Coccinella- con tanto di antenne inserite nella mascherina di velluto-, Lucciola, Scorpione, Ragno, Mosca e Vespa. Daniele ci ha fornito un abilissimo e davvero degno supporto musicale, iniziando con le note leggere della chirarra classica e proseguendo con il ritmo sincopato del contrabbasso, che ha seguito l'azione e la voce senza mai superarla, con il rispetto e l'educazione che sono propri di questo musicista.
La platea c'era, ed era attenta e partecipe, aiutata dagli 'stacchetti' di Carolina che ha distribuito coccinelle da dito- rigorosamente homemade- e di cioccolata, il che ha reso il seguito dello spettacolo più dolce e gradito specialmente ai bambini più piccoli.
Nessun discorso, se non le parole di Elisabetta, una radiografia alquanto azzeccata e molto affettuosa da parte di un'amica di giovane data.
Alla fine, ancora la parola ai bambini, che volevo al centro di questo piccolo evento. Simone non mi ha delusa, ma ne ero certa. Con l'arguzia che gli è propria ha scovato alcune domande che non mi aspettavo ma alle quali sono riuscita a rispondere, e ha passato poi la parola a Anna e a Carolina.
Adorabili, questi bimbi non sono riusciti a rompere il ghiaccio producendo altre richieste, ma hanno permesso di concludere senza che ci fosse bisogno d'altro, non parole di adulto, non consigli di lettura, ma una felice e curiosa sospensione.
Certo, alla fine i conti vanno fatti, e non si può trascurare il numero delle copie vendute, nè le richieste per nuove presentazioni.
Se non posso dirmi pienamente soddisfatta per questo risultato, lo sono per il resto, per l'opportunità che ho potuto giocare con l'onestà che mi impongo e di cui pago quotidianamente il prezzo.
Ai miei amici, cari e affidabilissimi,a Michele, Mattia e Carolina e al loro costante supporto che a volte dimentico: grazie. Non avrei potuto pensare ad una squadra meglio assortita.

blogbabel

Controllo di tanto in tanto la mia posizione in classifica.
Blogbabel mi sorprende sempre: fin dal principio mi sono ritrovata con grande stupore ad un livello più che buono per un blog appena attivato, anche se ci ho messo un pò per capire come funziona il suo saliscendi, senza tuttavia averne ancora la piena comprensione.
Anche non volendogli attribuire il peso delle sorti di quel che scrivo, Blogbabel dà un'idea piuttosto destabilizzante con il suo portare avanti o indietro i blog senza capire bene quali siano i criteri delle penalizzazioni o delle acquisizioni.
Ho indagato: mi si dice dipenda dalla frequentazione da parte di altri, il che ci sta. In altre parole, quanto più sei letto e commentato, soprattutto da quelli che si dicono 'lettori fissi', tanto più in alto sfrecci.
Dunque una domanda si fa pressante: com'è che da quando ho un nuovo lettore fisso perdo punti a centinaia, a migliaia al giorno, tanto da schizzare dalla decimillesima ad oltre la quindicimillesima posizione?
So di non essere la sola che si pone siffatti quesiti, e certamente non l'unica a non saper rispondere, allora perchè non rendere palese il meccanismo?
Almeno ci si potrà regolare, cercando di mantenere, anche con le unghie e con i denti, una posizione quantomeno costante se non migliore, cecando argomenti consoni e condivisi e dedicando tempo e spazio al target identificato.Con la soddisfazione di avere un bersaglio da centrare.

sabato 3 aprile 2010

La prima occasione

Chissà quanti hanno provato l'ansia che ora mi divora, mentre mi attivo cercando di mettere a punto ogni prevedibile dettaglio della presentazione del mio libro. Un'occasione che dovrebbe essere frutto di un'operazione tutto sommato semplice, minima, eppure da quella, che è la prima, dipenderà tutto il resto. L'interesse che riuscirà a suscitare, le risa e gli applausi, le vendite delle copie previste, il gradimento dello spettacolo saranno gli unici e soli presupposti del suo successo in questa zona.
Non avrei mai immaginato, quando sognavo il mio nome scritto sopra il titolo del libro, quali eventi concatenati avrebbe causato, nè credevo necessario, o utile, dover mostrare la mia faccia accanto alla sua copertina colorata, che nella mia ingenuità ritenevo in grado di condurre una vita - e fama- proprie.
A quanto pare non è esattamente così, e dove il prato verde del mio Sottobosco apparirà, dovrò esserci anch'io a tenere per mano Sofia, Lucilla Scipione e gli altri.
Nella fortunata ipotesi che la prima occasione prepari la strada ad una seconda, ad una terza, e così via.
In attesa di sapere come va, Buona Pasqua a tutti.

venerdì 19 marzo 2010

Perchè ancora favole

Se leggere è un po' volare, trascinati dalla parola scritta in mondi verosimili ma spesso dissimili dal nostro, percependone perfino i fruscii; se è riempire tutti i vuoti appositamente lasciati per permetterci di fare un po' anche nostro quello spazio, quel tempo; se leggere è reinventarsi, a partire dal DOVE, se è empatizzare con quelle che non percepiamo come entità di sola carta; se leggere è un'esperienza totalizzante che genera un appagamento ricco e mai autoreferenziale, perchè privare i più piccoli di una tale occasione?
Le favole sono le loro ali per volare, leggeri veicoli per arricchire di delicato mistero le loro giornate; per desiderare un universo parallelo da cui imparare, mutuare, trasportare eventi, persone, curiosità, da inserire anche nelle loro realtà, lasciando sospesa la possibilità di un nuovo viaggio, con una favola nuova; sono della stessa materia dei loro prossimi sogni, eterea eppure piena di energia vitale.
Non posso pensare a un'epoca senza favole.
Figlie dell'allegria, della scoperta, della tristezza o della transizione, sono sempre un aspetto dei tempi: fanno il punto della situazione, ricreando per i più piccoli modelli da seguire, eroi in cui riconoscersi, situazioni da evitare, mentre si dilettano a far parlare animali e oggetti.
Sono il modo attraverso cui guidiamo i loro passi, fornendo esempi da seguire, la cui comprensione, così mediata, raggiunge la meta senza ostacoli.
Ecco perchè ancora favole.

lunedì 15 marzo 2010

Agata si presenta

Sabato 13 marzo, davanti ad una platea interessata di circa cinquanta persone, Nicoletta Parigini ha presentato il suo bel romanzo.
C'ero anche io, emozionata quasi quanto lei, tuttavia immune da quel sentimento di leggero imbarazzo che prende un artista quando gioca in casa: non sono permesse defezioni, errori, e neppure sviste, perché il paese parlerà, il più delle volte sottolineando le sbavature più delle piacevolezze.
Introdotta dal giornalista Flavio Ineschi, la nostra eroina ha spiegato premesse e ragioni di ambientazione e personaggi.
La Sabbiafine di Agata offre uno spaccato della provincia italiana in cui è facile riconoscersi, così come i personaggi, finemente delineati, a volte come camei- è il caso di Lidia e di Agata – danno più di uno spunto per riflettere.
Le dinamiche del gruppo dei teenager non sono diverse da quelle a cui assistiamo quotidianamente, e non mancano le caratterizzazioni delle tipicità, che piuttosto che generalizzare aiutano invece a focalizzare l’attenzione sulle qualità positive, e suggeriscono al lettore di prendere le distanze dagli atteggiamenti negativi che pure sono chiaramente palesati nei vari episodi.
Nicoletta ha esposto tutto questo con molta chiarezza e semplicità, raccontando anche della sua passione di lettrice che la vede da tempo collaboratrice attiva del sito Il Rifugio degli Esordienti.
E’ lì che l’ho conosciuta ed apprezzata anche io, che ho la fortuna di fare dello ‘scouting’ molto, molto in sordina, fra gli autori esordienti che si cimentano con la letteratura per ragazzi.
Credo nelle espressioni artistiche in genere, e più in particolare che ci sia sempre bisogno di nuove voci che si esprimano in letteratura, purché, è ovvio, ne abbiano i requisiti.
Quello dell’editoria è un mondo difficile, spesso poco chiaro, più spesso ancora governato da criteri che risultano nella migliore delle ipotesi non condivisibili, specialmente dagli idealisti come me.
Le leggi di mercato fanno sempre la parte del leone, e così le grandi case editrici sapranno sempre dirigere il trend, la tendenza che permetterà di far acquistare le decine, centinaia di volumi messi in bella mostra nei corner delle librerie.
E’ un peccato, ma tanta consapevole amarezza non basta a cambiare le cose.
L’impegno che io personalmente destino a questo progetto, che è la promozione di autori più o meno giovani nella collana che curo, è fatto di molte cose, la prima delle quali è una fiducia ‘rosa’, non già o non soltanto nelle capacità di ciascuno di loro, quanto in quelle di discernimento del pubblico che, una volta tanto, non verrà spinto alla lettura da roboanti e discutibili pubblicità quanto dalla curiosità ben riposta di potere e sapere finalmente giudicare di prima mano.

lunedì 1 marzo 2010

Le riserve sull'artista, ovvero Nemo profeta in patria

L'idea, già citata nel post di Giulia Baroni sul blog L'esercito di Gaia, che tutto riesca più facilmente fuori dai confini italiani mi ha portata a riflettere.
Vivo in una piccola cittadina del nordest uguale a molte altre, anonima quanto basta per non trovare una valida ragione per venirci, tranne forse il modo per incontrare amici fatti altrove ma residenti qui.
Ma aldilà della cittadina in sè, le sue strade prive di marciapiedi che permetterebbero passeggiate autonome e piacevoli anche ai bambini, la limitatezza (nel numero) di eventi culturali di ampio respiro, e la costruzione forsennata di centri commerciali che uccidono il mercato dei negozi a conduzione familiare, una natura ancora ospitale e godibile, priva delle sovrastrutture che la renderebbero luogo chiuso piuttosto che spazio aperto, ha fatto da sfondo all'animo di molti artisti nel passato, e sollecita predisposizioni creative anche attuali.
Vallate antiche, memori di epoche prevalentemente contadine, boschi rigogliosi e vivi, ricchi di vegetazione e del passaggio di piccoli e grandi animali, e il reticolo dei campi che cambiano colore ad ogni stagione, hanno fornito la materia prima a piene mani, e molti se ne sono serviti.
Io sono una di quelli, e sebbene trovi giusta e doverosa la valutazione delle reali abilità di un artista, trovo altresì sconsiderata l'indifferenza nei confronti delle porduzioni artistiche locali, specialmente da parte di chi, per il ruolo istituzionale che ricopre, potrebbe fare la differenza nel gioco della fama.
Sostenere, promuovere e produrre chi si conosce 'dal vivo' in un contesto piccolo e territoriale, oltre che sollevare la sorte di benemeriti sconosciuti, impacciati e del tutto impreparati all'autopromozione, ne motiverebbe le speranze, ne sosterrebbe gli ideali.
E se 'Nemo profeta in patria' è un luogo comune che fa parte del bagaglio di riserve espresse dall'artista esordiente, non si dovrebbe mai dimenticare che il temperamento artistico, la predisposizione creativa, l'attitudine alla produzione autonoma, sono valori aggiunti di ogni civiltà, e il non riconoscerlo aspetti di un atteggiamento trascurante, a volte perfino ottuso.

giovedì 25 febbraio 2010

interviste e strafalcioni, ovvero gli effetti di un animo romantico

"Richiesta con cortese e sollecita attenzione, soltanto ieri rilasciavo meravigliata la mia prima intervista di 'tono'a una radio nazionale, da utilizzare all'interno di un programma di tutto rispetto.
Il contenuto mi era piuttosto chiaro, dato che scrivo prevalentemente fiabe e racconti, e sono direttore di collana, perciò su quegli argomenti doveva vertere. Durata: non più di 10 o 12 minuti.
Non era la mia prima volta, e dalla mia avevo la spigliatezza: le parole di solito non mi mancano e seguono il ritmo del discorso, adeguandosi docilmente.
Il tema mi era 'domestico', e per timore di dimenticare qualcosa avevo preparato un canovaccio con gli spunti principali.
Al primo squillo la mia voce argentina tradì l'incertezza: non so se l'interviatatrice la percepì con la mia stessa intensità, ma certo è che tutte le mie buone e ragionevoli intenzioni subirono un subitaneo rimaneggiamento, da parte mia naturalmente, risultato dell'inconsapevole e involontaria intromissione dell'ansia da prestazione.
Ciò che sapevo di voler dire continuava a trovare un'ardua via d'uscita attraverso la mia gola, quasi che i pensieri che avevo già addomesticato e prescelto si stessero trasformando dolorasamente in metri e metri di filo spinato.
Mantenendo il tono della voce al livello stabilito cercavo di sembrare spontanea mentre snocciolavo concetti che non convincevano me per prima e che- orrore!- non potevano essere più distanti da quelli impressi nella mia mente razionale.
Dissi dei testi degli altri compagni di ventura, del perchè della scelta, ma poco o nulla delle ragioni che mi avevano spinta fin qui."
Il paragrafo precedente è la ricostruzione del mio vissuto sull'onda travolgente dell'emotività, quando non c'è ragione che tenga a giustificare una mancanza, che vale quanto un'occasione persa.
In realtà, come dico sempre, tutto ha due facce, e questa è solo la mia versione, soggettiva e provata, per quanto, obiettivamente, non molto distante dal vero.
Vi domanderete quando ne conoscerò e ne conosceremo l'effettiva portata, se tanta goffaggine avrà stascichi, e soprattutto, quando sarà disponibile la registrazione.
Difficile dirlo, mi sono scordata di chiederlo...

domenica 21 febbraio 2010

Scrivere letteratura per l'infanzia

I bambini e le bambine d'oggi, a cui è dedicata questa collana, sono un pubblico più preparato ed esigente di quel che si crede.
Usi a trovare soprattutto sullo schermo storie e racconti stimolanti, pretendono dalla parola scritta la capacità di suscitare emozioni più grandi e durature, un appeal artigliante, se mi passate il termine, che ne catturi le potenzialità immaginarie e che le sappia perpetuare in un viaggio che può ripetersi, mai uguale, ogni volta che sprofondano fra le pagine di un libro. Non è poco.
Rispondere a questo profilo rende il 'compito' di chi le storie le scrive, e prima le immagina, alquanto arduo.
Molti scrittori alla prima esperienza credono che la letteratura per l'infanzia sia un buon punto di partenza. Dal mio punto di vista niente è più falso.
Mentre gli adulti sanno in qualche modo 'sanare' eventuali sofferenze dei testi che leggono con la propria matura consapevolezza di lettori navigati, sorvolando sulle mancanze e perfino sugli errori pur di salvare un insieme puntando più sulle sue qualità che sui suoi difetti, il pubblico a cui la letteratura per l'infanzia è dedicata è molto intransigente.
Provate a instaurare una discussione con i vostri figli, i vostri nipoti, i figli degli amici. Vi renderete conto che vi pongono domande che, se ad un primo acchito vi parranno irragionevoli, poggiano invece su un sistema inquisitorio estremamente razionale, volto a giustificare ogni vostro assunto.
Non solo. La linearità del registro scelto non deve mai essere banale nè scontata, tranne quando si tratta di libretti illustrati con poche e stringate didascalie, mentre il ritmo deve essere accattivante.
Mai voli pindarici dunque, ma azioni correlate e legate, se non da una trama già visibile, da un filo di concatenazioni conseguenti e necessarie.
Insomma, se avete pensato di dedicare la vostra arte ai più giovani, fate molta attenzione e valutate bene se la storia che state scrivendo piace, prima di tutto, al bambino che è dentro di voi...

martedì 16 febbraio 2010

Scrivere, correggere, riscrivere

Quando ci mettiamo a scrivere, spesso travolti da una brama incontenibile, l'idea che trabocca e diventa pensiero, e poi parola scritta, non abbiamo ben chiara la destinazione che daremo a quella produzione, arrivata a capriccio e senza briglia.
Per fortuna.
Molto di quello che creiamo e che, forse, per una gran botta di fortuna capita poi nelle mani giuste, deve attraversare un iter che definire spaventoso è un complimento.
Innanzitutto, perchè quello che è nato senza briglie, deve essere domato.
Domato dal rigore, ripulito dai fronzoli, dalla distrazione che infila qualche scemenza quà e là, a volte il prodotto rinasce, a volte invece finisce col sembrare figlio d'altri.
Ecco, credo di aver scoperto finalmente la differenza fra un buon editing e una riscrittura che, si badi bene, in certi casi è fisiologicamente necessaria.

venerdì 5 febbraio 2010

Consideazioni sparse su ingenuità e promesse, presenzialismo e visibilità

A quali promesse bisogna credere?
Quanta ingenuità è permessa perché non si venga tacciati di faciloneria?
Quanto è giusto e corretto esporsi, proporsi, imporsi, perché questo ‘mercanteggiare’ le proprie capacità non sia sintomo di presenzialismo, dunque egocentrismo esasperato?
Insomma, in altre parole: dove è importante essere visibili, ma soprattutto, è più importante spingere la propria visibilità perché possa venire apprezzata e condivisa o è meglio che siano le azioni, le opere, i fatti a parlare per noi e a farci ‘pubblicità?
Per anni ho pensato che la migliore pubblicità fosse quella non richiesta, una sincera esternazione sulle capacità di qualcuno che si faceva strada quasi autonomamente, sulla scia di buoni, a volte ottimi, risultati.
Oggi questa, che ancora stimo come la migliore e la più duratura perché spontanea e non asservita, non paga più, e comprenderlo è terribilmente triste, oltre che ingiusto.
Le promesse fatte sembrano venire disattese, o ignorate una dietro l’altra, mentre i testi, - come mi hanno fatto notare qualche giorno fa -, non sono più freschi di stampa, dunque non godono più dell’interesse effimero che suscitano le new entries…
Buon weekend.

martedì 26 gennaio 2010

L'esercito di Gaia

Sono un lettore onnivoro, ma ciò che più mi appassiona, specialmente quando sento più grande il desiderio di leggerezza, è la lettura di un buon fantasy. Perciò non stupitevi se nella mia folta biblioteca, un dorso o due saranno di grossi tomi, soprattutto saghe infinite, spesso best sellers,(e perciò altrettanto spesso considerati poca cosa da recensori e letterati), che mi hanno tenuta sveglia la notte per arrivare in fondo alla storia.
Non parlo soltanto di Harry Potter, che pure è stato, specialmente all'inizio, uno dei miei preferiti perchè condiviso -o meglio litigato- con mio figlio Mattia quando iniziava il suo percorso di lettura autonoma, ma di altri, come Philip Pullman e la sua saga iniziata con La Bussola d'oro, o La Leggenda di Otori di Lian Hearn, ma anche di molti altri, non ultimo C.Paolini, il ragazzo prodigio che scrisse la prima parte del suo ciclo a soli quindici anni.
Perchè un'introduzione così lunga? Perchè Giulia Baroni scrive appunto fantasy, ed è stata nutrita da molti autori, alcuni appena citati ma anche numerosi altri.
Si dice che uno scrittore possa generalmente contare su un'immaginazione vastissima, senza la quale sarebbe impossibile provvedere a creare contesti romanzati eppure credibili.
Pensate dunque allo scrittore di fantasy, che ha la necessità di attingere alla sua fantasia più sfrenata per creare mondi e personaggi immaginari, spesso distanti anni luce da noi e dalla nostra comprensione. Insomma, a mio parere, leggere - e scrivere- il genere fantasy ci permette ancora di sognare ad occhi aperti, anche se quell'età 'rosa' l'abbiamo passata da un sacco di tempo.
Il libro di Giulia è solo il primo episodio di un ciclo che mi auguro avremo la fortuna di completare, in cui quattro speciali amiche di questo nostro mondo si trovano a dover fronteggiare situazioni sinistre che lo minacciano, e per fare questo dvbono rientrare in quella che, per quanto dimenticata, è la loro vera vita. I personaggi sono affasciannti, come i luoghi e i dettagli che creano un'escalation di speranze e aspettative.
Il linguaggio è molto ben calibrato e indugia dove dovrebbe, consegnandoci immagini che ci fanno prevedere, spesso erroneamente, dove sembra si voglia andare a parare. Ma anche questo fa parte del gioco, cioè fornire indizi e disattenderli solo per raggiungere altre mete.
Inoltre, last but not least, l'animo fantasioso di Giulia è ricco anche d'amore, specialmente diretto ai meno fortunati, a chi non ha voce per chiedere: è infatti un'animalista convinta e fattiva che devolverà il ricavato delle vendite alle associazioni di cui è membro e cuore.
Doppia buona lettura!

lunedì 25 gennaio 2010

Il grande tulipano di Gaetano Gerbino

Anche Gaetano, circa un anno fa, aveva inviato i suoi lavori in lettura a li.ragazzi, sezione di lettura incrociata di cui sono capogruppo da un paio d'anni. Anche in quel caso i testi mi erano piaciuti, tanto per i temi trattati- le avversità ineluttabili, la separazione definitiva da chi si ama, la malattia, il rispetto per animali e uomini - che per la delicatezza con cui erano declinati.
In realtà il primo racconto inviato e possibilmente il prossimo a venire prodotto, Giada e Teodoro, trattava implicitamente della scelta di diventare vegetariani, il che non è tema comune nei testi dedicati all'infanzia, eppure la trama coerente e la scrittura scorrevole lo rendevano molto più che accettabile ai piccoli lettori.
Incuriosita, ho dato un'occhiata anche al resto, scoprendo che la delicatezza e la semplicità del linguaggio, privo di banalità scontate, erano tratti fondamentali del registro che aveva scelto.
Pochi ritocchi, soprattutto la correzioni di sviste inevitabili quando si scrive e di qualche refuso, ed era pronto per essere consegnato allo studio delle illustrazioni.
Elisabetta G ha reso molto bene i messaggi che Gaetano voleva trasmettere, suscitando la simpatia del lettore con l'immagine dolce e birichina del topolino Tato, tutto muso e baffi, nel corso delle sue peripezie.
Ma c'è di più.
Originario di Piana degli Albanesi, Gaetano è rimasto molto legato alle sue tradizioni, che hanno radici antiche. Parla correntemente l'albanese antico e lo scrive, anche. Per sua decisione, Il grande tulipano è uscito in versione bilingue, in modo da poter consentire tanto agli albanesi di Piana che a quelli d'Albania e sparsi per il mondo di poter fruire di un testo nella loro lingua madre.
Come potete ben capire, anche in questo caso non mancano le ragioni per indulgere nella lettura di un bel racconto.

Agata, di Nicoletta Parigini

Uno alla volta, inserirò qui i commenti ai libri che ho proposto all'editore Marco Solfanelli, che ho sostenuto, editato e in cui credo, e che fanno compagnia al mio Racconti del Sottobosco nella nuova collana inaugurata lo scorso ottobre per Tabula fati.
Credo che per un direttore di collana di una piccola casa editrice, autore a sua volta, sia quasi indispensabile mantenere stretti rapporti con i propri 'pupilli', rendendoli parte di quella che è un'impresa in cui tutti credere fermamente.
La fiducia è la madre dell'autostima, che a sua volta è il motore di molte imprese che portano in prima linea.
Ecco il motivo per cui parlerò delle opere che supporto e che ho voluto nella collana.
Ho letto Agata per la prima volta più di un anno fa, quando molto timidamente Nicoletta l'ha inviato alla sezione ragazzi di lettura incrociata, un'attività di lettura volontaria e gratuita proposta dal Rifugio degli Esordienti.
Mi è piaciuto subito e mi ci è voluto pochissimo per arrivare in fondo, nonostante il suo bel numero di pagine.
Una scrittura puntuale e attenta, una storia che inizia quasi in sordina, che sembra ordinaria e credibile come quelle che tutti viviamo un po', ma che nel suo percorso si sviluppa ammantandosi di un mistero che non è tenebroso, ma cela in sè un segreto, che è poi l'essenza, il nucleo di tutta la storia. Per me, che abito in un piccolo centro e sono madre di una ballerina, la 'partenza' di questo testo, con la vicenda di Agata e il passato di Lidia sono stati l'espressione romanzata di quello che in un paese accade o può facilmente accadere.
L'abilità di Nicoletta in questo campo è stata grande: nessuna banalità, ma un tocco cristallino e- lo riconosce anche lei- puntiglioso, una struttura coerente e un racconto intrigante nella sua semplicità. Insomma, se (e io ne sono fermamente convinta) molte ragazze potranno riconoscersi in Agata e negli altri personaggi minori del libro, sarà un altro punto a favore del garbo scrittorio di Nicoletta, e della lungimiranza di chi l'ha prodotta.
Tutte buone, se non ottime, ragioni per decidersi a leggerlo.

martedì 19 gennaio 2010

L'attesa

Sono piuttosto amareggiata. Nella mia ormai anacronistica ingenuità credevo che la promozione di un nuovo libro si costruisse da sè, con la pubblicità autonoma che è garanzia di serietà e di qualità.
Amici che spingono conoscenti all'acquisto o perlomeno alla lettura, conoscenti che fanno tam tam perchè riconoscono il pregio di un buon testo; le belle recensioni pubblicate vengono lette, anche solo di tanto intanto, e condivise sui social network e commentate.
L'idea, a quanto pare balzana, di una meritocratica visibilità deve essermi venuta perchè sono egocentrica: io mi comporto esattamente così, e chissà perchè devo averlo ritenuto un atteggiamento ovvio.
La realtà, ahimè, è diversa.
Come in tutte le cose, bisogna sgomitare, spingere questa macchina che si chiama marketing studiando a tavolino la strategia per far capitolare anche il più riluttante dei lettori. Copie omaggio che si sprecano, dirette a personaggi più o meno influenti che potrebbero ribaltare le sorti con una sola parola...
In questa giornata di sereno, con un sole che trasmette la velata promessa di tempi migliori, i primi giacinti del giardino azzardano un timido capolino. Il grappolo dei fiori profumati è ben stretto dentro l'abbraccio di foglie verde chiaro, ma è una garanzia: anche quest'anno ce l'hanno fatta.
A dispetto del gelo di qualche settimana fa i bulbi, sistemati bene nella terra asciutta, sono stati protetti dallo strato di torba.
Mi piace pensare che sarà così anche per me, per noi quattro moschettieri che al momento siamo dei perfetti sconosciuti per il grande pubblico.
L'attesa è uno scotto che si deve accettare, e che lo scrittore impulsivo che vive in me è riluttante a voler conoscere e fa terribilmente fatica ad apprezzare l'insegnamento che nasconde...

domenica 10 gennaio 2010

inizia l'anno lavorativo

Dopo un inizio a pochi giri, con la settimana che comincia di giovedì- si è visto mai?-, ecco che il 2010 ha effettivamente messo radici e pretende l’impegno e la dedizione che gli abbiamo promesso quando abbiamo salutato l’anno vecchio.
Differenze? In realtà nessuna.
Personalmente vorrei che l’energia delle feste- depurata di grassi e bollicine- potesse riempire di brio l’impegno quotidiano, rendendolo stimolante piuttosto che- ahimè- abitudinario: si fa perché si deve.
E se le mille cose in serbo o già fatte portassero solo una piccola, anche piccolissima percentuale di soddisfatta compiacenza per il lavoro svolto, beh, non potrei che essere grata.
Mi riferisco soprattutto all’impresa di promuovere una collana nuova, come spingere piccoli e grandi lettori alla fatica più piacevole: quella di una lettura che non li lascerà senz’altro delusi.
I nostri libriccini sono presenti online- dall’editore alle grosse catene- e in molte, anzi moltissime librerie; se così non fosse, si possono comunque ordinare e saranno disponibili in pochi giorni.
Attendiamo tutti con trepidazione - Giulia, Nicoletta, Gaetano ed io- di leggere commenti che contengano una pur breve recensione.
Con quest’invito per nulla velato chiudo, augurando a tutti una buona settimana.

mercoledì 6 gennaio 2010

epifania

Ci siamo, finalmente: le feste ci stanno lasciando.
Oh, se è stata dura sopravvivere! Ci siamo divertiti, abbiamo gozzovigliato, ma quanto anelo la cadenzata tranquillità di una settimana normale, durante la quale so sempre quando è lunedì, martedì...!
E' stato questo che più di tutto mi è pesato, cioè l'incapacità di dimensionare il tempo, la possibilità di rimandare all'indomani praticamente tutto, ritrovandomi poi con una marea di cose non fatte che ha rischiato di travolgermi.
Sì, accade anche d'estate, ma le giornate in quell'occasione si snocciolano lente e lunghissime e la notte si presenta con un'energia frizzante e sempre nuova: praticamente le ore a disposizione sono 24 o giù di lì.
Insomma, è tempo di rimettersi al lavoro, con promozioni, presentazioni, suggerimenti. Purtroppo i libri della collana vanno spinti un po', e i lettori sollecitati.
Continuo a credere che ne valga la pena.
Aspetto dunque fiduciosa le recensioni a tutti e quattro i testi, a segno che Natale ha portato, fra le altre cose, un bel carico di buone letture nelle case dei nostri bambini.