martedì 26 gennaio 2010

L'esercito di Gaia

Sono un lettore onnivoro, ma ciò che più mi appassiona, specialmente quando sento più grande il desiderio di leggerezza, è la lettura di un buon fantasy. Perciò non stupitevi se nella mia folta biblioteca, un dorso o due saranno di grossi tomi, soprattutto saghe infinite, spesso best sellers,(e perciò altrettanto spesso considerati poca cosa da recensori e letterati), che mi hanno tenuta sveglia la notte per arrivare in fondo alla storia.
Non parlo soltanto di Harry Potter, che pure è stato, specialmente all'inizio, uno dei miei preferiti perchè condiviso -o meglio litigato- con mio figlio Mattia quando iniziava il suo percorso di lettura autonoma, ma di altri, come Philip Pullman e la sua saga iniziata con La Bussola d'oro, o La Leggenda di Otori di Lian Hearn, ma anche di molti altri, non ultimo C.Paolini, il ragazzo prodigio che scrisse la prima parte del suo ciclo a soli quindici anni.
Perchè un'introduzione così lunga? Perchè Giulia Baroni scrive appunto fantasy, ed è stata nutrita da molti autori, alcuni appena citati ma anche numerosi altri.
Si dice che uno scrittore possa generalmente contare su un'immaginazione vastissima, senza la quale sarebbe impossibile provvedere a creare contesti romanzati eppure credibili.
Pensate dunque allo scrittore di fantasy, che ha la necessità di attingere alla sua fantasia più sfrenata per creare mondi e personaggi immaginari, spesso distanti anni luce da noi e dalla nostra comprensione. Insomma, a mio parere, leggere - e scrivere- il genere fantasy ci permette ancora di sognare ad occhi aperti, anche se quell'età 'rosa' l'abbiamo passata da un sacco di tempo.
Il libro di Giulia è solo il primo episodio di un ciclo che mi auguro avremo la fortuna di completare, in cui quattro speciali amiche di questo nostro mondo si trovano a dover fronteggiare situazioni sinistre che lo minacciano, e per fare questo dvbono rientrare in quella che, per quanto dimenticata, è la loro vera vita. I personaggi sono affasciannti, come i luoghi e i dettagli che creano un'escalation di speranze e aspettative.
Il linguaggio è molto ben calibrato e indugia dove dovrebbe, consegnandoci immagini che ci fanno prevedere, spesso erroneamente, dove sembra si voglia andare a parare. Ma anche questo fa parte del gioco, cioè fornire indizi e disattenderli solo per raggiungere altre mete.
Inoltre, last but not least, l'animo fantasioso di Giulia è ricco anche d'amore, specialmente diretto ai meno fortunati, a chi non ha voce per chiedere: è infatti un'animalista convinta e fattiva che devolverà il ricavato delle vendite alle associazioni di cui è membro e cuore.
Doppia buona lettura!

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