martedì 19 gennaio 2010

L'attesa

Sono piuttosto amareggiata. Nella mia ormai anacronistica ingenuità credevo che la promozione di un nuovo libro si costruisse da sè, con la pubblicità autonoma che è garanzia di serietà e di qualità.
Amici che spingono conoscenti all'acquisto o perlomeno alla lettura, conoscenti che fanno tam tam perchè riconoscono il pregio di un buon testo; le belle recensioni pubblicate vengono lette, anche solo di tanto intanto, e condivise sui social network e commentate.
L'idea, a quanto pare balzana, di una meritocratica visibilità deve essermi venuta perchè sono egocentrica: io mi comporto esattamente così, e chissà perchè devo averlo ritenuto un atteggiamento ovvio.
La realtà, ahimè, è diversa.
Come in tutte le cose, bisogna sgomitare, spingere questa macchina che si chiama marketing studiando a tavolino la strategia per far capitolare anche il più riluttante dei lettori. Copie omaggio che si sprecano, dirette a personaggi più o meno influenti che potrebbero ribaltare le sorti con una sola parola...
In questa giornata di sereno, con un sole che trasmette la velata promessa di tempi migliori, i primi giacinti del giardino azzardano un timido capolino. Il grappolo dei fiori profumati è ben stretto dentro l'abbraccio di foglie verde chiaro, ma è una garanzia: anche quest'anno ce l'hanno fatta.
A dispetto del gelo di qualche settimana fa i bulbi, sistemati bene nella terra asciutta, sono stati protetti dallo strato di torba.
Mi piace pensare che sarà così anche per me, per noi quattro moschettieri che al momento siamo dei perfetti sconosciuti per il grande pubblico.
L'attesa è uno scotto che si deve accettare, e che lo scrittore impulsivo che vive in me è riluttante a voler conoscere e fa terribilmente fatica ad apprezzare l'insegnamento che nasconde...

3 commenti:

  1. E' molto dura anche per me, devo dire la verità. Ieri però un piccolo raggio di sole. il direttore della biblioteca principale di ferrara mi ha detto di chiamarlo, perchè vorrebbe offrirmi una sala conferenza per una presentazione. Stasera chiamo...poi speriamo che qualcuno venga alla presentazione...

    RispondiElimina
  2. oddio ma davvero lo "scrittore" ha bisogno di essere letto da una moltitudine (scelta o casuale) di persone? che tipo di scrittore stanno costruendo questi tempi moderni?

    RispondiElimina
  3. @Mau - Bella domanda Mau, alla quale non saprei rispondere. Che fare in tempi in cui molti scrivono e pochi leggono? Proporsi con aggressiva sicurezza? Uno scrittore ha altre doti, altre caratteristiche...
    @Silva - Prima l'idea, la storia che prende corpo, poi la tecnica narrativa che la perfeziona (il lavoro artigianale dopo quello artistico) e, ultimo, l'impatto con il mercato (il lavoro commerciale). E'la terza fase e non è facile, ma conoscendoti...

    RispondiElimina