domenica 17 ottobre 2010

Primo appuntamento della rassegna

Pagnacco, ore 16 e 50.
La mia coloratissima e straordianria squadra di pennuti, e non, si appresta a dare un'ultima sistemazione alla scenografia.
Sotto le stoffe fluide e colorate, alcuni cuscini mimano le gobbe di sabbia. Un albero stenterello, in cima una corona di edora e alcuni frutti secchi, fornisce riparo al gufo dottore.
Un basso sgabello diventa lo scoglio di Jimmy gamberetto, una striscia di pile azzurro, l'acqua del mare di Camargue.
Le tamerici vengono rese con un paio di rami nudi e a prima vista taglienti.
Ci vuole immaginazione, ma quella ai bambini che cominciano ad affollare la sala non mancherà di certo.
Ecco, è proprio come avevo immaginato, mentre Daniele riempie l'aria di note dolci e rilassanti con la sua chitarra.
Iris, Ghina, Joe e Jules, prodotto in pannolenci di fantasia, unita ad un lontano corso di taglio e cucito, sono letteralmetne seduti sulle spalle delle mie amiche Francesca, Laura, Katia e Gabriella, pronti a 'spiccare il volo'. Carolina, con Jimmy arroccato saldamente intorno al suo collo, siede sullo scoglio e aspetta.

" Mentre passa di sole in sole e di vento in vento, scorge una piana e immensa savana, dove l'occhio non trova fine nè confine, sola vegetazione, di tanto in tanto, rade tamerici,e il mare che riluce" F.Mistral da Miréio
Era così che l'avevo visto nella mia testa, e così ho fatto in modo che arrivasse anche ai presenti, che sembrano aver colto la magia della terra che è fra i protagonisti della fiaba.
Scrosci di applausi e molte risate hanno condito e sostenuto la breve rappresentazione, che mi ha resa orgogliosa della nostra grande imperfezione di improbabile compagnia teatrale.
Il pubblco in sala ha seguito con attenzione, senza perdere nemmeno una battuta, il che la dice lunga sulla loro disponibilità all'ascolto.
Dulcis in fundo, merenda per tutti.

"Il tempo per leggere. come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere"
Un motto azzeccato per questa iniziativa, perchè la questione "(...)non è di sapere se ho o non ho il tempo per leggere, (...)ma se mi concedo o no la gioia di essere lettore"
Speriamo che il messaggio di Pennac sia arrivato, il che sarà possibile specialmente se gli adulti presenti in sala lo sapranno veicolare ai bambini che accompagnavano.
Dalle loro espressioni, dalle frasi smozzicate che ho colto, dall'espressione soddisfatta dei loro volti, mi sentirei di dire più di un tiepido "Sì".
A rileggergi alla prossima puntata!

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