sabato 6 novembre 2010

Terzo appuntamento della rassegna: conosciamo Agata

5 Novembre, ore 16, Pagnacco.
La nebbia che avvolge il paesaggio ci introduce già nella sceneggiatura.
E' un novembre molto simile a quelli raccontati da Nicoletta Parigini nel suo bel romanzo, a Sabbiafine, anche se le ragazze che riempiono la sala della baita degli Alpini sono più giovani della protagonista del libro.
Non ci lasciamo intimorire dai gusti della platea, e in qualche decina di minuti tre scene sono pronte ad illustrare altrettanti passaggi.
Con grazia e disinvoltura Nicoletta illustra la trama che, accanto allo sviluppo della vita della ragazza insieme alla nonna, prevede anche dei momenti di suspance legati ad un misterioso congegno sistemato in speciali scarpette da ballerina.
Gli occhi delle bimbe in sala sono diventati enormi; qualche bambino più grande, ma soprattutto maschio, si interroga sulla remota possibilità di metterlo a punto.
Sono la più anziana del gruppo, e la parte della nonna tocca a me.
Seduta ad un piccolo tavolo coperto da una tovaglia ricamata e inamidata, con alle spalle un vasetto di penseé bordeaux, inizio la mia performance in compagnia di Nicoletta - Agata.
Il piccolo pubblico segue in silenzio anche quando ci spostiamo nel secondo set, fra i bauli e gli scatoloni di una soffita stranamente in ordine. Rispecchia la pulizia di Lidia, e le sue priorità.
Ma la scena che strappa i maggiori applausi è quella fuori dalla palestra.
Nicoletta-Agata e Carolina-Cecilia sono una accanto all'altra sulla panchina verde.
Cecilia, in tutu e scarpette a punta, gesticola e si infuria mentre ascolta il resoconto dell'amica sulle prime battute del thriller, ancora sconosciute a nonna Lidia.
Insomma, un altro piccolo successo.
Domande intelligenti, bambini interessati, qualche libro venduto, che potrà, ci speriamo, diventare il biglietto da visita per un piccolo mondo incantato.
Perchè la fantasia ha ali di farfalla.

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