domenica 21 febbraio 2010

Scrivere letteratura per l'infanzia

I bambini e le bambine d'oggi, a cui è dedicata questa collana, sono un pubblico più preparato ed esigente di quel che si crede.
Usi a trovare soprattutto sullo schermo storie e racconti stimolanti, pretendono dalla parola scritta la capacità di suscitare emozioni più grandi e durature, un appeal artigliante, se mi passate il termine, che ne catturi le potenzialità immaginarie e che le sappia perpetuare in un viaggio che può ripetersi, mai uguale, ogni volta che sprofondano fra le pagine di un libro. Non è poco.
Rispondere a questo profilo rende il 'compito' di chi le storie le scrive, e prima le immagina, alquanto arduo.
Molti scrittori alla prima esperienza credono che la letteratura per l'infanzia sia un buon punto di partenza. Dal mio punto di vista niente è più falso.
Mentre gli adulti sanno in qualche modo 'sanare' eventuali sofferenze dei testi che leggono con la propria matura consapevolezza di lettori navigati, sorvolando sulle mancanze e perfino sugli errori pur di salvare un insieme puntando più sulle sue qualità che sui suoi difetti, il pubblico a cui la letteratura per l'infanzia è dedicata è molto intransigente.
Provate a instaurare una discussione con i vostri figli, i vostri nipoti, i figli degli amici. Vi renderete conto che vi pongono domande che, se ad un primo acchito vi parranno irragionevoli, poggiano invece su un sistema inquisitorio estremamente razionale, volto a giustificare ogni vostro assunto.
Non solo. La linearità del registro scelto non deve mai essere banale nè scontata, tranne quando si tratta di libretti illustrati con poche e stringate didascalie, mentre il ritmo deve essere accattivante.
Mai voli pindarici dunque, ma azioni correlate e legate, se non da una trama già visibile, da un filo di concatenazioni conseguenti e necessarie.
Insomma, se avete pensato di dedicare la vostra arte ai più giovani, fate molta attenzione e valutate bene se la storia che state scrivendo piace, prima di tutto, al bambino che è dentro di voi...

2 commenti:

  1. Non avevo valutato questo punto di vista.
    Messa così...mi sento un po' come una naufraga in mezzo all'Oceano!
    MA io amo l'avventura perciò...all'arrembaggio!

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  2. Non crucciarti, Giulia. Queste sono tutte cose che tu già fai, ma le dai per scontate, perchè il bimbo e lo scrittore in te si stanno tenendo per mano. Il post voleva mettere in guardia chi si cimenta con storie per bambini pensando che sono più facili, più semplici, meno 'demanding'. Ma l'errore sta proprio qui...

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